Cardarelli, è boom di positivi Mostra, bimbi in fila per i vaccini In fila Genitori e bambini in coda all’hub vaccinale della Mostra d’Oltremare Sos Cardarelli, troppi ricoveri e record di positivi “Trasferite i pazienti” II dg Longo alla Regione: difficile separarli dai negativi, urgente trovare posti letto in altri presidi. Nel nosocomio in totale sono 900 i degenti di Antonio Di Costanze Troppi ricoveri e record di positivi al Covid: il Cardarelli rischia di andare in tilt. E così il direttore generale Giuseppe Longo chiede l’intervento della Regione e autorizza il trasferimento dei pazienti in altri presidi. A causare le maggiori difficoltà la presenza di ben 180 degenti positivi al coronavirus, la maggior parte dei quali,
però, è asintomatica. Si tratta di persone arrivate al Cardarelli per altre patologie che poi hanno scoperto di essere state contagiate dal Covid, non si esclude nello stesso ospedale, questo è il timore, dove separare i negativi dai positivi diventa ogni giorno un’impresa per medici e infermieri che a loro volta rischiano quotidianamente il contagio. Questa situazione sta mettendo in grande difficoltà il più grande ospedale del Mezzogiorno, da qui la decisione di Longo di chiedere alla “direzione generale regionale per la tutela della salute” di intervenire e trovare disponibilità di ulteriori posti letto in Campania dove trasferire alcuni pazienti del Cardarelli per sopperire alla “complessa situazione in cui versa l’ospedale” ed evitare un cluster. Per quanto riguarda l’Asl 1, il piano di soccorso del Cardarelli prevede che “la disponibilità di posti letto rilevati in ogni presidio ed in ogni Covid hospital dovrà essere comunicata da ogni singola direzione medica entro le 13 di ogni giorno e fino a venerdì prossimo”. Disponibilità di posti letto che poi sarà comunicata al 118 che dovrà smistare le emergenze. Ospedali aperti ad accogliere anche i pazienti negativi che però dovranno essere muniti di tampone molecolare o antigenico eseguito nelle ultime 24 ore. Tutto per salvare dalla crisi il Cardarelli che già nei giorni scorsi è stato costretto a sospendere l’attività del pronto soccorso perché c’erano 104 persone in attesa di essere trasferite nelle unità operative. «Abbiamo la complessità della gestione delle attività Covid e non Covid, due linee operative – afferma Longo – contemporaneamente dobbiamo tenere aperti due fronti su cui dividere i ricoveri. Fosse stata un solo tipo di attività sarebbe tutto più semplice. Stiamo riscontrando problemi ovunque, non solo nel pronto soccorso. In questo momento abbiamo 180 pazienti Covid ricoverati di cui pero solo sei in terapia intensiva (quattro non vaccinati) e questo va sottolineato perché veramente è una caratteristica diversa rispetto alle precedenti ondate.