A Marisa Cuomo il titolo di Magister di Civiltà Amalfitana al Capodanno Bizantino

Il riconoscimento alla donna del vino della Costa d’Amalfi è un omaggio all’agricoltura eroica del territorio

 

Sarà una donna a indossare la clamide damascata con croce bianca che Amalfi conferisce nell’ambito del Capodanno Bizantino in programma il prossimo 1° settembre 2022. Il titolo di Magister di Civiltà Amalfitana andrà a Marisa Cuomo, la donna del vino della Costa d’Amalfi, che dal 1982, a Furore, guida l’azienda di famiglia diventata col tempo un brand tra i più quotati a livello internazionale. Lei, nel solco degli antichi mercanti Amalfitani, che seppero istituire fondachi in Oriente tessendo abilmente una fitta rete di traffici e commerci, ha saputo, in 41 anni di impresa familiare, imporre il nome della Costa d’Amalfi sui mercati enologici di tutto il mondo impressionando addetti ai lavori e wine lovers per la qualità dei suoi nettari a bacche rosse e bianche. Su tutti il Fiorduva che, a fine anni ’90, Veronelli definì “vino appassionato che sa di roccia di mare“.

 

Prima donna a occuparsi di viticoltura dividendosi tra la famiglia, i terrazzamenti scavati lungo i fianchi delle rocce e la suggestiva cantina dove da sempre si punta sulla qualità, elemento fortemente distintivo nel panorama dell’enologia italiana, Marisa Cuomo è da considerarsi una delle pioniere della grande rivoluzione enologica in Costa d’Amalfi che portò il territorio ad ottenere nel 1995 la denominazione di origine controllata per i suoi vini. E così, nell’anno in cui Amalfi dedica la ventiduesima edizione dell’evento al Paesaggio Rurale Storico, il prestigioso riconoscimento sarà conferito a una signora dell’imprenditoria locale, nel nome e nel ricordo di Mauro de Comite Maurone, ricco e nobile mercante amalfitano indicato come il fondatore di uno dei primi ospedali a Gerusalemme nella seconda metà dell’anno Mille. Il titolo di Magister, infatti, viene assegnato a una personalità, d’origine o di adozione del territorio dell’antico ducato marinaro, che si è distinta per particolari meriti in uno dei settori di spicco della civiltà amalfitana medievale

 

«Marisa Cuomo è la seconda donna, dopo la gallerista Lia Rumma a ricevere il titolo di Magister – sottolinea il Sindaco di Amalfi, Daniele Milano – E non è un caso che la scelta della commissione del premio sia ricaduta su di lei nell’anno in cui Amalfi celebra il Paesaggio rurale storico. Con questo riconoscimento, Amalfi, vuole rievocare i fasti dell’antica Repubblica marinara e dei suoi arguti mercanti che seppero instaurare proficui rapporti commerciali lungo le rotte del Mediterraneo. Oggi Marisa Cuomo è senza dubbio una delle ambasciatrici della Costa d’Amalfi nel mondo, una donna che ha saputo con la sua impresa accreditarsi con la qualità sui mercati al di fuori dei confini nazionali»

 

L’assegnazione del titolo è stata voluta dalla Commissione del Premio Magister di Civiltà Amalfitana, composta dai Sindaci di Amalfi Daniele Milano e di Atrani Luciano de Rosa Laderchi, dagli Assessori alla Cultura di Amalfi Enza Cobalto e di Atrani Michele Siravo, dal Presidente del Centro di Cultura e Storia Amalfitana Giuseppe Cobalto, dal medievalista Giuseppe Gargano e dallo storico dell’arte Giovanni Camelia ideatori del Capodanno Bizantino. 

 

Ambasciatrice del buono della Costa d’Amalfi con i suoi nettari prodotti da uve provenienti da vitigni autoctoni e tutti rigorosamente a piede franco, l’imprenditrice furorese, vanta una serie ragguardevole di riconoscimenti conferiti nel corso degli anni ai suoi vini, tutti dal sapore unico e straordinario. 

 

A catapultarla in questa avventura, che inizialmente sembrava essere una scommessa, fu suo marito, il quale, al posto di un brillante, decise di regalarle come dono di nozze, una cantina acquistata nel 1980 proprio a Furore luogo in cui mare, terra e roccia uniti a sole e vento sembrano sorreggere i grappoli che crescono su eroiche coltivazioni terrazzate. E oggi Marisa Cuomo, 59 anni compiuti, è a capo di un manipolo di donne e di uomini che concorrono da un lato con il loro lavoro alla realizzazione di autentici gioielli enologici, e dall’altro a rivitalizzare il nobile lavoro nella terra non solo nella piccola Furore. Sono quelli che Marisa definisce “contadini spericolati” e non per vantarne le doti acrobatiche, ma per evidenziare quanto sudore e fatica profonde chi, tra i giardini pensili della Costiera, coltiva viti e limoni. Il riconoscimento a Marisa Cuomo è perciò un tributo all’intero comparto agricolo e all’azione eroica dei contadini ai quali Amalfi guarda con attenzione essendosi dichiarata pronta a difendere e tutelare questo patrimonio già dal 2018, quando da primo ed unico territorio della regione Campania fu iscritto nel “Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali di interesse storico” del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo.

 

Marisa Cuomo, continua a dividersi tra la famiglia e la conduzione dell’azienda. Donna forte, tenace e di poche parole, è l’undicesima di tredici figli nati dal matrimonio tra papà Domenico e mamma Adele, una bellissima donna bosniaca “rapita” proprio dall’uomo che diverrà suo marito alla fine della seconda guerra mondiale. Fu lei a salvargli la vita dopo che questi, colpito dai soldati tedeschi, versava in una pozza di sangue. Ripresosi, decise di fuggire con lei verso la Costiera e una volta giunto a Furore, seppur tra mille peripezie, la sposò.

 

Artigiana del vino da ben 41 anni Marisa Cuomo è la seconda donna a ricevere il prestigioso riconoscimento che le sarà conferito il 1° settembre sul sagrato della chiesa di San Salvatore de Borecto ad Atrani. Il primo incontro col nuovo Magister avverrà con la consueta intervista pubblica – programmata nella serata di lunedì 31 agosto, il giorno precedente all’investitura – e sarà l’occasione per raccontare e mettere in  luce le motivazioni dell’assegnazione.

 

LA STORIA

Il Capodanno Bizantino è organizzato dal Comune di Amalfi in collaborazione con il Comune di Atrani e il Centro di Cultura e Storia Amalfitana. 

Nato da un’idea del medievalista amalfitano Giuseppe Gargano intorno al 1980, il Capodanno Bizantino si incentra sulla rievocazione dell’inizio dell’anno fiscale e giuridico nei territori dell’impero d’Oriente, che corrispondeva al 1° settembre, giorno nel quale entravano in carica i comites, cioè i capi della repubblica marinara di Amalfi nella sua fase aristocratica. Una prassi in voga dall’anno 839, nascita della repubblica autonoma, alla prima parte del X secolo, per poi essere ripresa con l’istituto dell’elezione annuale dei rappresentanti delle Università della Costa d’Amalfi nel 1266, in epoca angioina, e proseguire fino ai Borbone. Fin dalla sua fase progettuale, la manifestazione ha coinvolto i comuni di Amalfi e di Atrani, le uniche civitates della Repubblica Amalfitana almeno sino alla metà dell’XI secolo; teatro principale della rievocazione, la chiesa del S. Salvatore de Birecto di Atrani, cappella palatina e sede dell’incoronazione dei duchi di Amalfi, quindi luogo di pubbliche assemblee dei sindaci delle Università. La prima edizione del Capodanno Bizantino, realizzata per una felice intuizione dell’assessore al turismo dell’epoca Antonio Bottiglieri, si è svolta nel 1999 ed è proseguita fino ad oggi con un’unica pausa, avvenuta nel 2010, che ha segnato un cambio di passo e una svolta nella sua storia. Se nei primi anni, infatti, il focus della manifestazione era incentrato sui temi del diritto e della giurisprudenza, con il clou nell’assegnazione del titolo di “Duca di Amalfi – Maestro del Diritto” a nomi di spicco del mondo della giurisprudenza, tra cui Giovanni Conso e Sabino Cassese, dal 2012 si è deciso di allargare il campo alle personalità che hanno dato lustro alla storia amalfitana con l’investitura del “Magister di Civiltà Amalfitana”.

 

IL MAGISTER
Il titolo di Magister di Civiltà Amalfitana viene assegnato ogni anno a una personalità, amalfitana d’origine o di adozione, che si è distinta per particolari meriti in un settore della civiltà amalfitana medievale, dall’imprenditoria alla politica, dalla scienza alla marineria, che trovano un punto di fusione nell’invenzione della bussola, dall’arte alla religione, dal diritto alla solidarietà e diplomazia. Campi in cui la grandezza di Amalfi ha fatto scuola.
Ciascuno di questi campi è dedicato a un personaggio famoso della storia di Amalfi: il premio per l’Imprenditoria è intitolato a Mauro de Comite Maurone, ricco e nobile mercante amalfitano indicato come il fondatore di uno dei primi ospedali a Gerusalemme nella seconda metà dell’anno Mille. Al cardinale e teologo Pietro Capuano è dedicato quello per la Religione, quindi si ricordano il Duca Mansone I per la Politica, Lorenzo d’Amalfi, distintosi per l’originalità degli studi classici e dell’uso delle fonti, per la Scienza, Giovanni Augustariccio per il Diritto, il traduttore Giovanni d’Amalfi per l’Arte, il fondatore dell’ordine dei Cavalieri Ospitalieri – poi Cavalieri di Malta – fra’ Gerardo Sasso per la Solidarietà e la Diplomazia, e Flavio Gioia per la Marineria. La Commissione che assegna il titolo è composta dai Sindaci di Amalfi e di Atrani, dagli Assessori alla Cultura di Amalfi e di Atrani, dal Presidente del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, dal medievalista Giuseppe Gargano e dallo storico dell’arte Giovanni Camelia, che furono con Bottiglieri gli ideatori del Capodanno Bizantino.