“ Un esercito di candidati alla ricerca di un posto al sole”
“ Adesso basta! Si è superato ogni limite. Questa non è politica, somiglia molto di più a uno scontro tra bande alla ricerca della supremazia su un territorio – sbotta Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, candidato al consiglio comunale per la lista “fare città -. Attraverso i mass media assistiamo quotidianamente a uno spettacolo mortificante, diffuso in tutto il Paese, fatto e d’invettive, di liti e risse verbali, tese unicamente a screditare l’avversario “.
“ Dove sono i programmi? Dov’è il confronto politico sui temi che riguardano la Città e la soluzione dei numerosi problemi che l’affliggono – prosegue Capodanno – ? A meno di due settimane dal voto l’unica cosa certa è la discesa in campo di un esercito di candidati,, a caccia spasmodica dei voti in una campagna elettorale invadente quanto controproducente, che allontana gli elettori, frastornandoli, col rischio concreto d’incrementare ulteriormente il tasso d’astensionismo già elevato, registrato nelle ultime tornate elettorali nel capoluogo partenopeo “ Dispiace doverlo ammettere, ma Napoli non è una città in agonia, sembra sempre più, purtroppo, una città già morta – afferma Capodanno -. Nel 1980, quando mi candidati la prima volta in occasione delle prima elezione diretta delle Circoscrizioni, a competere c’erano solo sette liste rispettivamente della DC del PCI, del MSI, del PSI, del PRI, del PLI e del PSDI, ognuna con 20 candidati, per un totale di 140 candidati. Adesso per ogni municipalità i candidati si sono mediamente decuplicati. Un’assurdità per un Ente che doveva scomparire e che invece sopravvive producendo 300 eletti nelle dieci municipalità partenopee con dieci presidenti, a fronte di appena 40 consiglieri comunali e di un solo sindaco. Un costo eccessivo per mantenere una pletora di consiglieri, presidenti e assessori municipali che, in mancanza di poteri reali, non potranno dare, come peraltro non l’hanno dato in passato, alcun contributo alla soluzione dei problemi della collettività “.
“ Purtroppo oramai in politica prevale la quantità rispetto alla qualità con rischi evidenti – conclude Capodanno -. Inoltre il candidato comunale che si rivolge a un elettorato d’opinione non può assolutamente competere con chi fa riferimento a personaggi che possono disporre di migliaia di voti nell’ambito di interi rioni o palazzi con centinaia di residenti, presenti nelle cosiddette periferie. Così come non può competere con chi mette in campo esorbitanti risorse economiche, un investimento che resta del tutto incomprensibile per un elezione che peraltro avviene in un’elezione amministrativa “.