La notizia dell’ennesimo sgombero nell’area flegrea, a tredici giorni dal sisma del 13 marzo scorso, conferma quanto stiamo denunciando da allora: serve immediatamente un nuovo decreto per fronteggiare la situazione. Non possiamo accettare che esistano sfollati di serie A e di serie B. Dopo le scosse del 13 e del 15 marzo, ben 513 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni, senza alcuna certezza sul loro futuro. E molte altre, ancora oggi, aspettano i sopralluoghi per capire se le loro case siano agibili oppure no.
Il Governo non può abbandonare questi cittadini. Cosa aspetta Musumeci? È una vergogna. Non si può lasciare centinaia di persone in una condizione di incertezza, senza un piano chiaro per il loro sostegno. Chi ha perso la casa non ha bisogno solo di belle parole, ma di azioni concrete. È necessario un supporto immediato per trovare una sistemazione temporanea dignitosa. Tra gli sfollati ci sono anziani, bambini, disabili: persone fragili che hanno bisogno di aiuto e di soluzioni rapide, non di lungaggini burocratiche.
Serve subito un contributo economico adeguato, come già fatto dopo il terremoto del 20 maggio 2024. Le istituzioni devono garantire la sospensione di mutui, tasse e tributi per tutti coloro che sono stati costretti a lasciare la propria abitazione. Non possiamo permettere che la situazione diventi insostenibile per chi ha già perso tutto.
Ma la crisi non riguarda solo le famiglie. Anche il settore produttivo dell’area flegrea è in ginocchio. Commercianti, imprenditori, artigiani: tutti sono colpiti da questa emergenza e senza aiuti concreti rischiano di chiudere definitivamente. Il Governo deve intervenire con misure specifiche per sostenere chi lavora e produce ricchezza in questi territori.
Bisogna estendere e potenziare la ‘Decontribuzione Sud’, creare una zona franca urbana per professionisti e imprese, introdurre la cassa integrazione in deroga per i lavoratori colpiti dalla crisi. E invece, finora, non si è mosso nulla. Perché non si sta accelerando con le verifiche di vulnerabilità degli edifici? Perché non si prevede un piano straordinario per il consolidamento delle strutture, magari attraverso un Super Sisma Bonus rafforzato?
Non possiamo permetterci di perdere altro tempo. Ogni giorno che passa, aumenta la disperazione delle famiglie sfollate e cresce l’incertezza per le imprese del territorio. Il Governo deve dare risposte immediate e concrete. Musumeci batta un colpo, prima che sia troppo tardi.

M.O