Cinque estorsioni e quattro rapine in meno di cinque mesi. Erano molto agguerriti gli otto presunti affiliati al clan camorristico Fragnoli-Pagliuca operante a Mondragone, nel Casertano, fermati questa mattina dai carabinieri su ordine della Dda di Napoli. Il reggente, secondo gli inquirenti, era il 39enne Antonio De Lucia, fermato assieme alla moglie Laura Longobardi e al figlio Agostino; questa mattina De Lucia, per sfuggire ai carabinieri, si è rifugiato in un vano doccia creato nel proprio bagno chiuso da pannelli in legno arredati come se fossero un mobile, alla cui base vi era la possibilità di nascondersi con chiusura dall’ interno; ma gli investigatori guidati da Lorenzo Chiaretti lo hanno comunque scoperto e ammanettato. Dalle indagini è emerso che dal luglio del 2014, cioè da quando i carabinieri avevano arrestato otto appartenenti al clan, accusati tra l’altro dell’omicidio di un pusher nigeriano, De Lucia aveva subito preso in mano le redini della cosca, iniziando a girare sul territorio per compiere estorsioni; cinque, è emerso, quelle consumate. Nel mirino degli esattori i gestori delle slot machine e anche l’azienda che gestisce i servizi cimiteriali. Il pizzo richiesto ammontava in media a 1000 euro; i soldi, hanno accertato gli investigatori con intercettazioni, finivano nella cassa del clan e poi andavano agli affiliati in carcere. Oltre al pizzo, De Lucia e i suoi uomini si sono resi protagonisti anche di quattro rapine a bar e distributori di benzina