Nuove terapie per coloro che soffrono di questa patologia
NAPOLI. Cala il sipario sulla kermesse sanitaria “Napoli Cefalea 2018”. Il primo convegno a rilevanza nazionale, organizzato nella città partenopea per indagare le cause scatenanti, la diagnosi e la cura dell’emicrania. Il forum si è svolto presso Palazzo San Teodoro, in via Riviera di Chiaia 281, promosso dal “Centro diagnosi e cura per le Cefalee ed Algie Facciali” dell’AUO dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, su iniziativa dei professori Gioacchino Tedeschi e Antonio Russo. Lo spunto è stato preso dall’ormai famoso happening “Bologna Cefalee” ed ha portato nel capoluogo campano i più illustri studiosi italiani in tema di mal di testa. L’emicrania, una forma di cefalea caratterizzata da dolori intermittenti con un ampio corteo sintomatologico, che va dal fastidio per luci e suoni alla nausea ed al vomito, è stata così ampiamente discussa in tutti i suoi molteplici aspetti. Sotto la lente di ingrandimento una malattia che è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come più disabilitante nei soggetti al di sotto dei 50 anni, con quasi il 12% della popolazione generale che soffre di emicrania. Ciò significa che, restringendo la nostra osservazione alla sola Campania, più di 700 mila cittadini soffrono per tale condizione, che può presentarsi in forma sporadica (diverse volte al mese) o in forma cronica (pressoché quotidianamente). Sempre focalizzando l’attenzione alla sola regione Campania, circa 28mila pazienti sono affetti da una forma cronica di emicrania, la metà dei quali è destinata all’abuso di farmaci analgesici. Ma all’orizzonte nei prossimi anni ci saranno tante novità terapeutiche che verranno in aiuto di chi soffre di questa diffusa e fastidiosa patologia, che compromette la vita sociale e lavorativa di chi ne soffre e dei familiari. I costi individuali per la gestione della malattia si aggirano intorno ai 2000 euro all’anno.