Il bitcoin è una moneta elettronica creata nel 2009 da un informatico conosciuto solo con il suo pseudonimo di Satoshi Nakamoto
Di recente si è discusso molto sulla natura controversa di questa moneta, venuta a conoscenza di molti che ancora non ne avevano mai sentito parlare in quanto utilizzata come valuta predefinita di pagamento per il riscatto richiesto dal virus informatico “Wannacry”.
Il bitcoin condivide certi aspetti delle monete a corso legale, come ad esempio il fatto di essere privo di valore intrinseco e di corrispettivo aureo, e il fatto di essere comunque riconosciuto come mezzo di scambio. Ma fondamentale differenza con le monete legali è il fatto che non ci sia nessuna autorità centrale, come ad esempio lo stato, che ne garantisca il valore.
Peculiarità fondamentale del bitcoin, che ha contribuito al suo successo, è il totale anonimato garantito su possesso e trasferimento della moneta. Il funzionamento della moneta è particolarmente complesso, sia nel suo aspetto economico, sia in quello informatico. Basti sapere che la criptomoneta (chiamata cosi in quanto sfrutta la crittografia per gestire gli aspetti funzionali) può essere trasferita a chiunque possieda un “indirizzo bitcoin” salvato su uno o più personal computer sotto forma di “portafoglio” digitale.
Dall’idea della moneta nel 2008 prima, e dalla sua creazione e sviluppo nel 2009 poi, si dovette aspettare solo il 2010 per assistere alla prima transazione di sempre effettuata tramite bitcoin; questo per l’esattezza avvenne quando un utente americano possessore di bitcoin decise di utilizzarli per comprare una pizza on line; all’epoca l’utente spese 10.000 bitcoin, equivalenti in quel momento a 35 dollari. In quell’anno, da poco comparso sul mercato, 1 bitcoin equivaleva a 0,003 dollari. Da pochi giorni, invece, il bitcoin ha raggiunto il valore record di 2500$ (per 1B). Se nel 2010 un lungimirante speculatore avesse comprato 100 dollari di bitcoin, circa 35.000B, oggi avrebbe ottenuto un profitto di più di 70 MILIONI DI DOLLARI. La pizza pagata circa 35 dollari (comunque una cifra esorbitante se si pensa che una margherita costa convenzionalmente 5€ a Napoli) con 10.000 bitcoin, costerebbe quest’oggi la modica cifra di 25.000.000$. Decisamente cara anche per gli attacchi di fame più aggressivi.
Per quanto concerne la legalità, nessun governo nel mondo ha dichiarato illegale il bitcoin, anche se in molti paesi ci sono stati dibattiti e temporanee sospensioni. Ciò nonostante è evidente che la natura stessa della moneta, quella dell’intracciabilità e dell’anonimato, favorisca il suo utilizzo in contesti non sempre legali. Sul deep web, ad esempio, è la moneta più diffusa, ed attraverso questa è possibile comprare armi, droghe, documenti falsi e qualsiasi altro immaginabile tipo di materiale illegale.
L’ascesa e il successo ottenuti in un così breve periodo dal bitcoin sono strabilianti e di questo passo presto probabilmente ovunque, o quasi, sarà possibile trovare, affiancato ai vari metodi di pagamento tradizionali, anche quello del bitcoin.
A cura di Piergiorgio Petoia