È allarme dal Cotugno al Cardarelli .Obiettivo incrementare le terapie a casa reparti strapieni e medici in affanno superati i livelli anche nei pronto soccorso Il Covid In crisi i presidi della provincia: a Boscoreale mancano i medici per attivare nuove Terapie intensive piene al Cardarelli e al Cotugno. Ospedali Covid, emergenza ricoveri La lotta al covid Posti letto terminati e ospedali allo streme Sos terapie intensive allarme dal Cotugno al Cardarelli ^Obiettivo: incrementare le terapie a cas reparti strapieni e medici in affanno superati i livelli anche nei pronto soccorsi. Sono tutti esauriti, o quasi, i posti letto per le cure intensive per gli ammalati di Covid in città. E in provincia va anche peggio: Castellammare, Noia, Scafati a sud di Napoli; Pozzuoli, Frattamaggiore e Giugliano a Nord, sono gli avamposti chiamati a contrastare questa terza ondata dell’epidemia che a Napoli città, dove l’incidenza dei contagi è l’età media dei positivi è un po’ più bassa che altrove, è per ora meno intensa. Ma il 118 registra anche qui la progressiva saturazione delle disponiblità di posti letto in ospedale. Ieri, in un solo giorno, il Cotugno ha registrato decine di ricoveri bilanciati appena da altrettante dimissioni di pazienti negativizzati al virus. Trasferimenti, affidamenti di pazienti ancora positivi alle cure domiciliari, riassetti interni, le soluzioni che un grande ospedale da quasi 300 posti, interamente dedicato ai pazienti Covid, mette in atto più volte al giorno per evitare di restare a secco. Ciononostante ieri , dopo due codici rossi giunti in ospedale, uno tramite ambulanza del 118, il secondo con mezzi propri dopo una settimana di febbre, sono stati intubati andando a saturare i residui due posti di Rianimazione disponibili sui 30 attivi. Perennemente pieni anche i 50 posti di sub intensiva mentre si contano sulle dita di una sola mano le caselle vuote nei vari padiglioni e reparti. Non va meglio al Cardarelli che, con 144 posti, nonostante non sia un Covid center, dopo il Cotugno ospita il più elevato numero di malati infetti in città con la complicazione di dover prioritariamente badare e assistere anche i pazienti ordinari che giungono in pronto soccorso Posti letto terminati ospedali stremo. Sos terapie intensive ‘ ‘ i per altre patologie. Anche qui la terapia intensiva è piena e residuano pochissimi posti di degenza liberi. «La tendostruttura non viene toccata per ora – avverte il manager Giuseppe Longo – in quanto riservata ad eventi improvvisi e cataclismatici. Oggi con i tamponi molecolari rapidi nell’arco di 4 o 6 ore siam o in grado di effettuare la diagnosi e smistiamo subito i pazienti in altri Covid center o nelle nostre unità. Il sistema per ora regge ma speriamo cali la pressione dei contagi.