Quello delle baby gang “e’ l’epifenomeno di un disastro generazionale causato dagli adulti. Siamo costruttori di una situazione che non riusciamo piu’ a governare”. Lo ha detto il dirigente del Centro Giustizia Minorile di Bari (gia’ dirigente nel capoluogo campano), Giuseppe Centomani, intervenendo ad un incontro sul tema della messa alla prova per i minorenni che delinquono. Il riferimento esplicito nelle parole di Centomani e’ alla vicenda napoletana. “Parlare oggi di baby gang – ha detto – e’ di moda ma non e’ un fenomeno di oggi, anzi negli ultimi dieci anni i reati minorili sono molto diminuiti ma sono piu’ complessi”. Per Centomani “la delinquenza giovanile e’ legata ad una forma di ignoranza emotiva. cambiata la coscienza dei comportamenti e del disvalore delle proprie azioni”. Il dirigente ha quindi sottolineato l’importanza dei “contesti in cui i ragazzi sperimento la loro crescita”, soprattutto la famiglia e la scuola, e del rischio di “individuare come problema della societa’ napoletana il sintomo e non la patologia che lo ha provocato”. “Dobbiamo smettere di saltare sulla sedia quando succedono cose come quelle accadute a Napoli o a Torino – ha concluso – ma dobbiamo restare sulla sedia, studiare il fenomeno e interrogarci sulle nostre responsabilita'”.