Potrebbero esserci motivi economici all’origine della morte di Giuseppina Bellizzi, la 78enne pensionata avellinese, ex dipendente del comune di Avellino, soffocata dall’anziano fratello questa mattina nella sua abitazione di via San Tommaso, nel capoluogo irpino.
Il presunto omicida, Luigi Bellizzi, 71 anni, anche lui pensionato dopo aver lavorato come impiegato alla sede Inps di Bologna, dove è residente, dopo la separazione dalla moglie tornava ad Avellino con maggiore frequenza ospite della sorella nella palazzina al terzo piano dove stamattina, poco dopo le 6:30, è stato bloccato dai carabinieri del Comando provinciale.
Secondo una prima ricostruzione, l’uomo a causa dell’assegno di mantenimento dovuto all’ex moglie, avrebbe fatto ricorso più volte, fino quasi a pretenderlo, all’aiuto della sorella. Si ipotizza che il rifiuto della donna all’ennesima richiesta di denaro avrebbe scatenato la furia dell’uomo che, secondo i primi accertamenti del medico legale, Elena Picciocchi, potrebbe aver soffocato la sorella con un cuscino. Bellizzi è stato a lungo interrogato nella sede del Comando provinciale dei carabinieri dal pm della Procura di Avellino, Vincenzo Russo, prima di essere trasferito in carcere. Definita la dinamica dei fatti. La vittima ha avuto il tempo di chiamare in aiuto un altro fratello, Gennaro Bellizzi, 68 anni, anche lui come la sorella ex dipendente del Comune di Avellino, che vive in un palazzo poco distante ma quando è arrivato nell’appartamento la tragedia si era compiuta.
A sua volta è stato aggredito dal fratello che lo ha ferito alla mano con un coltello da cucina prima di riuscire a mettersi in salvo, dopo aver chiuso dall’esterno la porta dell’abitazione nella quale i carabinieri hanno trovato Luigi Bellizzi, che non ha opposto resistenza, seduto poco lontano dal corpo senza vita della sorella.