Il suo ottantesimo compleanno Piero Guccione ha deciso di festeggiarlo in modo discreto, com’e’ nel  suo stile: niente festa, solo una fugace presenza alla mostra “Colore per la Terra” che la Provincia di Ragusa ha voluto organizzare per cultura1lui, coinvolgendo gli artisti del Gruppo di Scicli che in omaggio al caposcuola partecipano con tele dedicate al tema dell’Expo: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Guccione, nato a Scicli nel 1935, figlio di un sarto, ha frequentato l’Istituto d’arte di Comiso, poi l’approdo a Roma, l’ingresso, in punta di piedi, negli ambienti culturali della Capitale legando con Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia, Bernardo Bertolucci e Renato Guttuso. Proprio il maestro di Bagheria esaltera’ il ruolo di Guccione e dei suoi amici di
Scicli parlando di “cenacolo di artisti dove vi e’ la purezza d’intenti della pittura contemporanea”. Guccione torna a Scicli nel ’79, ritirandosi nella sua villa in contrada Quartarella, tra Modica e Scicli, per dipingere
soprattutto l’invisibile. In acquetinte, acqueforti, litografie,
sono dispiegati i temi cari, l’ibisco, la maschera, il mare,
l’ombra, quella che incanta di poetico mistero il fiore vero
sensibile, e quella ideologica nel paesaggio, che allude con
dolorosa denuncia a Portella della Ginestra. E’ la prova di
come, con qualsiasi mezzo espressivo, Guccione riesca a
conferire una poetica che e’ solo sua

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