Dal 20 novembre 2021 la Chiesa parrocchiale S.SOSSIO L.M a Frattamaggiore (NA) per celebrare i 500 anni di consacrazione come Basilica Pontificia, avvenuta il 12 ottobre 1522, darà inizio all’ANNO GIUBILARE concesso da Papa Francesco con annessa indulgenza plenaria che terminerà il 20 novembre 20221.
Il Vescovo S.E.R. MONS. Angelo Spinillo aprirà la Porta Santa della Basilica e presiederà una solenne Concelebrazione Eucaristica Sabato 20 Novembre alle ore 18.00 presso la Chiesa Parrocchiale. Saranno presenti, insieme alla festosa assemblea, i componenti del Comitato di Onore, unitamente ad autorità civili e militari. L’intera celebrazione sarà trasmessa in diretta in televisiva su CapriEvent canale 271 del digitale terrestre e sui propri canali social .
Sin da quando è iniziata la pandemia da Covid-19 che ha stravolto il mondo il Pontefice ha da subito concesso le indulgenze plenaria dapprima intitolando questo particolare anno appena trascorso a San Giuseppe Padre della Chiesa. L’indulgenza plenaria, una delle caratteristiche principali dei Giubilei, indica la remissione non dei peccati, ma di tutte le pene che rimangono da scontare, quando le colpe siano già state perdonate. Per ottenere l’indulgenza plenaria, «oltre l’esclusione di qualsiasi affetto al peccato anche veniale», come si legge nei documenti della Penitenzieria apostolica, è necessario adempiere le tre condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Papa.
San Sossio di Miseno (Miseno, 275 – Pozzuoli, 19 settembre 305) è venerato come santo e martire dalla Chiesa cattolica. Sossio è uno dei sette cosiddetti martiri puteolani – insieme a San Gennaro – che furono decapitati nel 305 durante le persecuzioni nei confronti dei cristiani volute dall’imperatore Diocleziano. Nel racconto delle varie passiones appare la figura di Sossio fortemente unita a quella del vescovo Gennaro, con un profondo vincolo di amicizia e forse anche di parentela. Egli è celebrato nei tratti di diacono giovane e brillante della ecclesia di Miseno, zelante nella sua funzione e umilmente sottomesso al suo vescovo con il quale, come recitava un’epigrafe dedicatagli nella basilica vaticana da papa Simmaco (498-514), condivise la gloria del martirio. Questi tratti furono subito congiunti nella memoria della comunità cristiana campana per rappresentare e celebrare del santo la personalità sincera, attiva ed affascinante. Miseno, Napoli e Frattamaggiore sono i luoghi delle tre traslazioni del corpo di san Sossio: la prima avvenne dopo l’editto di Costantino (313) dal campo del cristiano Marco, posto sulla via Antiniana ove il santo era stato sepolto dopo il martirio, alla basilica di Miseno eretta in suo onore; la seconda avvenne all’inizio del X secolo (tra il 902 e il 910) dalla basilica diruta di Miseno al Monastero Benedettino di Napoli già dedicato a San Severino abate; la terza avvenne nel 1807 ad opera del arcivescovo Michele Arcangelo Lupoli che trasferì le spoglie di san Sossio e di san Severino dal monastero napoletano soppresso al tempio patronale di Frattamaggiore.