Angela Iacobellis, chiamata l’Angelo del Vomero, rappresenta una storia di fede e di speranza; scomparsa prematuramente a soli 12 anni, le si attribuiscono misteriose guarigioni e grazie.
Pochi giorni fa l’Associazione “Angela Iacobellis” ha assistito alla cerimonia della chiusura del miracolo fatto dalla piccola Angela a Gaetano Massimino circa vent’ anni fa. Questo miracolo è stato presentato tre anni fa presso il Tribunale Regionale Campano per le Cause dei Santi, presieduto dal Cardinale Rivieccio, dal postulatore Padre Vincenzo Guerra, dal promotore di giustizia Antonio Paone, dal notaio dell’associazione Cangiano e dal medico De Rosa. Questa commissione nell’arco di questi tre anni ha ascoltato i testimoni che hanno narrato il miracolo avvenuto per intercessione della Serva di Dio Angela Iacobellis.
Angela Iacobellis, nacque il 16 ottobre 1948 a Roma, a causa del difficile dopoguerra, la situazione economica della famiglia non era tra le migliori tanto da impedire ai suoi una stabile sistemazione. La nascita della bambina venne comunque accolta con gioia e senso di serenità. Sebbene nata a Roma, la piccola trascorse gran parte della sua vita a Napoli.
La sofferenza apparve ben presto sul suo cammino nonostante ciò con il passare degli anni, ella si arricchì sempre di più di quella grazia divina che l’aiuterà a santificare tutta la sua, seppur breve, esistenza. Oltre ad un amore immenso per Gesù e Maria, Angela rimarrà devota per tutta la vita a San Michele Arcangelo e Padre Pio.
Angela continuava a crescere bene ed a studiare fino a quando la madre, preoccupata a causa del suo pallore e del suo poco appetito, la portò dal pediatra di famiglia il quale le prescrisse una cura ricostituente che non produsse beneficio. Alcuni giorni dopo, la madre accompagnata da alcune zie della piccola, la riportò dal pediatra che questa volta però agì in tutt’altro modo: si dimostrò seriamente preoccupato e prescrisse alcune analisi. Il risultato delle analisi non fu soddisfacente ed il medico, dopo aver rivelato ad una zia che era stata diagnosticata la leucemia, si allontanò frettolosamente, forse per nasconderle il dolore. La madre ed Angela furono tenute all’oscuro di tutto. Il Natale del 1960 non fu molto felice. Infatti Angela non potè indossare gli abiti comprati perché costretta a letto dalla malattia. Angela continuava a sperare di poter guarire, ma poi pian piano si distaccò da tutte le cose terrene. In quel periodo, suo unico compagno inseparabile diventò il rosario che custodiva gelosamente sotto il cuscino. Il 27 marzo 1961, lunedì santo, alle nove del mattino arrivò il dottore che le diagnosticò un collasso cardiocircolatorio con occlusione intestinale: dichiarò la piccola paziente grave, ma non in imminente pericolo di vita. Le prescrisse dei medicinali e l’ossigeno per aiutarla a respirare. Ma, appena il medico se ne andò, le condizioni di Angela si aggravarono, la bambina ebbe una crisi respiratoria: non ce la faceva più. Erano le 10,20 quando chiese aiuto ai parenti e a Gesù, poi il suo volto diventò sereno e disteso. Nessuno dei presenti si accorse del rapido trapasso della piccola.
Purtroppo Angela non è stata né la prima né l’ultima bambina a soffrire tanto, ma con il suo comportamento ci ha insegnato a rispettare il volere di DIO anche se a volte per noi è doloroso e incomprensibile. Se Egli permette certe cose ci deve essere una ragione che a noi sfugge. Angela, con il suo esempio, ha insegnato che le vie per raggiungere la santità sono tutte in salita e difficili da percorrere.
A seguito delle numerose segnalazioni di persone che asserivano di aver ricevuto favori, per l’intercessione della piccola Angela, la fama si diffuse ben presto in tutta Italia. Dopo i necessari accertamenti il giorno 1 febbraio 1991 veniva presentato al Card. Michele Giordano, Arcivescovo di Napoli, il supplice libello per l’introduzione della causa di beatificazione.
Dalla sua morte ad oggi, si sono verificati moltissimi eventi prodigiosi la cui veridicità è provata dalle tante testimonianze scritte e documentate, tutte in possesso della Autorità Ecclesiastica che ne cura la causa di beatificazione fino ad oggi pendente presso la Congregazione per le cause dei santi.
La commissione però che si è riunita pochi giorni fa, dopo aver imposto il sigillo di cera lacca ha inviato l’intera documentazione a Roma, dove si sta già lavorando alla biografia della piccola Angela che deve essere sottoposta al vaglio di vescovi e cardinali ai quali è affidato il delicato compito di riconoscere le virtu’ eroiche dell’Angelo del Vomero. Nei prossimi anni si attende una risposta da parte del Vaticano. Ai fedeli e credenti, che hanno potuto scorgere in Angela il volto buono di Dio, non resta che aspettare ed affidare a lui la causa di beatificazione di questa sua piccola serva.