Fino al 31 maggio 2017 sono state registrate in 14 regioni italiane 171 intimidazioni – piu’ di una al giorno – ad amministratori pubblici; di questa cifra, la percentuale piu’ alta pari a 46 casi, e’ stata registrata in Campania. Il dato e’ in linea con il 2016 quando nei dodici mesi sono stati segnalati nel Paese 454 atti intimidatori, con una media di uno ogni 19 ore. Il rapporto sugli “amministratori sotto tiro” e’ stato presentato oggi a Casal di Principe (Caserta) da Pierpaolo Romani, presidente di Avviso Pubblico, associazione nata nel 1996, che ha tra i suoi soci 360 tra Comuni, Province e Regioni, il cui intento e’ organizzare una rete tra quegli amministratori locali che si impegnano a promuovere una coltura della legalita’ nella politica e nella pubblica amministrazione. Anche nel 2017, come nel 2016 e nell’anno precedente, le regioni del Sud, si legge nel rapporto, si confermano le piu’ colpite: prima e’ la Campania (27% del totale), quindi Sicilia (18%), Puglia (13%) e Calabria (12%). Il Sud e le Isole raccolgono il 79% di intimidazioni, contro il 21% dell’area Centro – Nord. Desta particolare preoccupazione la situazione della Campania, dove sono gia’ stati censiti 46 casi in appena 5 mesi. Pur essendo una regione storicamente “sotto tiro”, la Campania non aveva mai fatto registrare negli ultimi anni dei dati cosi’ allarmanti gia’ nei primi mesi dell’anno. La maggiore ricaduta si riscontra nelle province di Avellino e Caserta,
territori in cui da tempo non emergevano situazioni
particolarmente tese nei confronti degli amministratori locali.
In particolare a Monteforte Irpino, dove il Sindaco
Costantino Giordano e i membri della maggioranza sono stati
vittime di numerosi avvertimenti, tra cui reiterate lettere
minatorie, messaggi e danneggiamenti di mezzi. Anche a Montoro,
sempre nell’Avellinese, il Sindaco e’ stato intimidito piu’ volte,
mediante l’incendio dell’auto e della propria abitazione. Ben 6
gli atti intimidatori registrati in altrettanti Comuni della
provincia di Caserta, una zona che negli ultimi anni aveva
conosciuto una relativa tranquillita’, sottolineata anche dai
rapporti della Direzione Antimafia. Nella provincia di Napoli va
segnalato il caso di Somma Vesuviana, dove due liste presentate
in vista delle Amministrative dell’11 giugno sono state ritirate
a seguito di minacce e intimidazioni ricevute dai candidati. Il
periodo elettorale si conferma cosi’ uno dei piu’ a rischio per
gli amministratori locali. Difficile anche la posizione degli
amministratori locali in Puglia, soprattutto nelle province di
Bari e Foggia. Nei due territori sono concentrati oltre la meta’
degli atti intimidatori fin qui emersi nella regione (12 su 23).
Molto grave quanto accaduto a San Severo, dove sono stati
esplosi colpi di arma da fuoco contro i mezzi della polizia
inviati da Bari per rafforzare la sicurezza, a seguito di
un’escalation di rapine e violenze registrata nell’area. A
Peschici e Rodi Garganico sono stati fatti esplodere ordigni
rudimentali davanti alle abitazioni dei sindaci. Nella provincia
barese sono finiti sotto tiro i primi cittadini di Ruvo di
Puglia, Trinitapoli e Terlizzi. Tra le regioni del Nord la piu’
colpita e’ la Lombardia, con ben 10 atti intimidatori in cinque
mesi, la meta’ dei quali concentrati nella provincia di Milano.
Proprio sul territorio meneghino spicca un trittico di
intimidazioni registrate nel giro di poche ore ai danni di tre
amministratrici locali: Silvia Trezzi e Monica Chitto’,
rispettivamente Sindaco di Cinisello Balsamo e Sesto San
Giovanni, e il vicesindaco di Cesano Boscone Mara Rebichi. Hanno
ricevuto lettere minatorie, minacce di morte sui social network,
addirittura l’augurio di uno stupro, per aver sottoscritto un
protocollo che sancisce un’alleanza strategica tra Stato ed enti
locali per l’accoglienza diffusa dei migranti. Un’altra Sindaca,
Alice Bulgarello di Polverara, in provincia di Padova, e’ tornata
sotto il tiro delle intimidazioni in Veneto, seconda regione piu’
colpita del Nord con 8 casi censiti.