All’Host di Milano nell’ottobre 2023 la proclamazione dei vincitori nazionali
A Monteruscello, ospitata dall’Istituto Professionale per i servizi dell’ Enogastronomia e dell’ Ospitalità Alberghiera Lucio Petronio, si è svolta la gara campana per la competizione organizzata da AICAF Associazione Italiana Maestri del Caffè, strutturata in varie tappe a Milano, Brescia, Roma e Calabria che porterà i primi tre classificati di ogni selezione a competere per il “VII Gran premio della caffetteria italiana” che si terrà nell’ottobre 2023 a Host Milano, il salone dell’Ospitalità professionale, per la conquista dei primi tre posti nazionali. I ragazzi in un arco di tempo ben preciso, hanno dovuto estrarre due espressi perfetti e quindi secondo i regolamenti presentare alla giuria due cappuccini ed un drink a base di caffè. Ad organizzare la kermesse campana è stata Rosaria Tafuri, titolare insieme ai figli di un’azienda di torrefazione caffè dal 1989 con il marchio Saka caffè e dal 2013 sede ufficiale accreditata di AICAF. La signora Tafuri ci dice: “Navighiamo nel caffè da 30 anni, siamo un’azienda molto artigianale e familiare. Nel 2013 abbiamo deciso di affiancare la nostra azienda all’AICAF che è un ente di formazione perché abbiamo ritenuto importante che il territorio campano desse la possibilità ai ragazzi di capire cosa è la professione del barista e quindi sono nati i corsi di formazione. Dallo scorso anno, noi siamo Ateneo AICAF che ci permette di programmare e realizzare presso la nostra azienda tutti i corsi che sono da protocollo AICAF quindi di tostatura, di caffetteria, di Brewing, di latte art, di sommelier espresso ed altro. Nel nostro catalogo prodotti, abbiamo non solo le miscele standard, ma anche miscele gourmet che sono molto richieste sui mercati esteri e facciamo delle lavorazioni dedicate perché il mercato napoletano interessa anche i mercati esteri, ma il caffè nostro più cotto a molti non piace ed allora quello che noi facciamo è l’utilizzare il nostro know- how, la conoscenza accumulata negli anni per creare anche prodotti così come chiestici dall’estero perché ad esempio il cliente svedese chiede un caffè arabica con una tostatura media e noi facciamo questo, creiamo artigianalmente “un vestito sartoriale”. Partecipi alla manifestazione come giurati, anche Francesco Costanzo con Mauro Illiano che stanno organizzando un evento per la prima volta a Napoli, il “Leva Contest” che abbraccerà anche una sorta di festival del caffè, con stand che espongono prodotti di caffetteria, pasticceria ed altro. Il Leva Contest si terrà il 17, 18 e 19 settembre in piazza Municipio a Napoli, dove i 2 finalisti disputeranno in un’ora la gara per la conquista del record mondiale e dovranno superare il precedente record di 703 caffè prodotti nello stesso tempo a disposizione, record che appartiene allo stesso organizzatore dell’evento Francesco Costanzo. Illiano ci dice: “sono il curatore della guida dei caffè torrefazioni d’Italia e organizzatore tecnico di Leva Contest, un evento che mancava a Napoli è famosa nel mondo per il caffè ed allora abbiamo voluto colmare questa lacuna napoletana di mancanza di visibilità pubblica di questo straordinario prodotto, portando in piazza il rito del caffè con chi perpetua questo rito e chi si occupa della produzione del caffè. L’amministrazione comunale di Napoli è stata felice di accogliere la nostra iniziativa e la sostiene perché metteremo in sfida tanti baristi. Oltre a Leva Contest, ci saranno tanti altri eventi al gusto di caffè, con possibilità di dialogo perché i torrefattori incontreranno il pubblico, ci saranno alti professionisti del mondo dell’oro nero, assaggiatori, scrittori, convegni, incontri, meeting nel salotto della città di Napoli, piazza Municipio. Faremo uscire il caffè dalle caffetterie, per dar lustro e spazio che merita a questa bevanda in tazzina portata al servizio del popolo. Leva caffè, oltre ad altri elementi del food sarà arricchita dalla torrefazione Saka caffè con una tostatrice, messa in piazza a disposizione del pubblico che potrà cimentarsi nella tostatura di caffè”. In giuria per la selezione dei finalisti che raggiungeranno l’Host di Milano ad ottobre 2023, fra gli altri un grande capo barman dell’Aibes docente negli istituti alberghieri Mariano Chirico. Il prof. Chirico al quale chiaramente è stata affidata la valutazione dei drink a base di caffè elaborati dai concorrenti, non ha mancato di stimolare i giovani presenti all’amore per la professione che vanno ad intraprendere.
Nel suo intervento Chirico ha sottolineato che: ”Sicuramente il barista moderno non guarda solo l’elemento primario del caffè, ma guarda il caffè con tutte le sue varianti. Dal caffè si parte con un grande percorso e chiudere con un cocktail a caffè vuol dire veramente avere una formazione a 360 gradi, cosa che rappresenta il connubio del futuro. Quindi il bere miscelato nel caffè, sarà certamente un elemento in più per il futuro della formazione del barista moderno. Il concorso, così strutturato, offre la giusta percezione di come possa essere il barista del futuro. Il barista del futuro elemento primario sulla materia prima, conoscitore della materia prima, che sa illustrarla al cliente, che sa lavorare più sull’accoglienza diretta, con quell’empatia – simpatia, però contemporaneamente sa lavorare ed accompagnare il cliente in quello che è il prodotto che gli sta proponendo. Quindi questo è un elemento formativo molto importante. A seguire poi la tecnica operativa con l’abilità, la destrezza, il saper lavorare con le attrezzature, permette di far capire la bontà della preparazione sul lavoro di colui che opera da protagonista. Se si arriva anche ad essere bravi sui cocktail vuol dire che si ha una grande formazione. La formazione oggi, non è solo quella scolastica che i giovani ottengono dalla scuola, prosegue con una formazione a doppio binario, formazione professionale lavorando nei posti giusti dove questi hanno la possibilità di crescere e migliorarsi con ottimi capo servizio ed il lavoro che svolgono le associazioni di categoria. In questo caso l’AIBES e l’AICAf Campania, in un lavoro di connubio che sicuramente può portare il barista moderno ad avere delle competenze maggiori ed essere vincente in un lavoro che è divenuto molto concorrenziale e dove va avanti chi ha una marcia in più. In primis, occorre l’amore verso il proprio lavoro, perché se non c’è un innamoramento per questa professione sarà difficile mettere in gioco tutte queste conoscenze, competenze e abilità. Ho apprezzato in taluni concorrenti il brio e trasmissione che sentivano e trasmettevano al cliente, il che vuol dire che c’era già in loro geneticamente quella predisposizione al lavoro di contatto. Il nostro lavoro parte dal contatto, dall’accoglienza, fare stare bene l’ospite ed ovviamente realizzare la vendita, però dobbiamo essere dei venditori in positivo, il che significa che un prodotto te l’ho fatto apprezzare, conoscere e te l’ho saputo proporre nelle varie varianti in questo caso di caffetteria o latte art, o cocktail. Dobbiamo vivere di emozioni, passione ed essere ambiziosi nella vita, nel volersi migliorare sempre professionalmente con un occhio che guarda al futuro migliorandosi ovviamente anche economicamente, ben venga quando riusciamo a strappare un contratto di lavoro, un ingaggio che meritiamo”. La giornata di gare per la prima tappa del concorso del “Gran premio del caffè” ha visto vincitori 1° Antonio Tamburrino, al 2° posto si è classificato Giuseppe Violante e 3° si è piazzato Lorenzo Grispo. Nel corso dell’intera mattinata di gare l’incaricato dell’azienda “Plus Puly Caff”, sponsor dell’evento ha fornito ai presenti interessanti delucidazioni sulla utilità degli eccezionali prodotti atti alla manutenzione e pulizia di tutte le attrezzature che servono a produrre un buon caffè dalle macchine per gli espressi ai macinacaffè ed altro.
Giuseppe De Girolamo
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