Cittadini sommersi dai debiti, terrorizzati dal rischio di non riaprire. È allarme usura: la Consulta nazionale che combatte il reato rileva un aumento del 100 per cento delle richieste di aiuto. Si tratta del solo illecito cresciuto durante la pandemia. Intanto, è in vigore il super decreto per famiglie e imprese. Da diverse settimane, invece, arrivano circa due richieste di aiuto al giorno. È tantissimo se si considera che, per il tipo di reato, chi si rivolge a noi è ormai all’ultima spiaggia per il forte impatto psicologico di vergogna che l’usura ha su chi ne è vittima». È un aumento secco del 100 per 100 quello rilevato dall’avvocato Attilio Simeone, responsabile della Consulta. Sono piccoli imprenditori, commercianti, partite Iva ma anche famiglie rimaste senza un introito. Persone sommerse dai debiti, terrorizzate dalla prospettiva di non riaprire, di non trovare più un lavoro, che hano finito con l’accettare le offerte di aiuto arrivate da “amici”: denaro contante che risolve il problema immediato di cosa mettere a tavola e finisce per rendere schiavi della criminalità. Certo, solo in minima parte le richieste di aiuto si traducono in denunce per un reato che di solito si protrae nel tempo per molti anni e che difficilmente emerge.