La variante Omicron del virus SarsCoV2 si sta diffondendo rapidamente e, se i numeri in Italia
sono ancora piccoli, e’ verosimile che gia’ in gennaio i casi
possano superare i 20.000. E’ questo il numero che risulta alla
luce del fatto che, nei Paesi nei quali sta colpendo
maggiormente, come la Gran Bretagna, i casi dovuti alla Omicron
stanno raddoppiano in modo esponenziale ogni tre giorni. E’
presto, pero’ , per trarre conclusioni perche’ sono molte le cose
che ancora non si conoscono; la speranza e’ che a questa grande
contagiosita’ si accompagni una malattia con sintomi lievi.
Sono di oggi i primi casi di Omicron individuati a Taiwan e
alle Mauritius, altri 20 casi sono stati registrati in Israele,
dove il totale sale a 55 e, di questi, 42 riguardano persone
vaccinate. Drammatici i dati della Gran Bretagna, dove in 24 ore
sono stati accertati 633 casi, con un incremento record di circa
il 50% rispetto al giorno precedente; secondo le stime
presentate dalla London School of Hygiene&Tropical Medicine, lo
scenario peggiore prevede fra 25.000 e 75.000 morti entro la
fine di aprile nel Regno Unito, se non saranno adottate nuove
restrizioni.
Per quanto riguarda l’Italia, se finora i casi registrati
sono qualche decina, “fra qualche settimana potrebbero essere
molti di piu’ “, osserva il fisico Roberto Battiston,
dell’Universita’ di Trento e coordinatore dell’Osservatorio dei
dati epidemiologici in collaborazione con l’Agenzia nazionale
per i servizi sanitari regionali (Agenas). Si prevede quindi una
crescita veloce, che porterebbe la Omicron a diventare dominante
in gennaio. “E’ necessario pero’ verificare che la velocita’ di
raddoppio sia la stessa anche in Italia dove vigono regole e
restrizioni maggiori rispetto alla Gran Bretagna”, osserva
l’esperto.
Al momento “sappiamo che la variante Omicron si diffonde
molto rapidamente, non sappiamo ancora con certezza se evada o
meno il vaccino. Sembra pero’ – osserva Battiston – che la dose
booster fornisca una forte difesa rispetto alla malattia, ma non
e’ chiaro se questo valga anche per la contagiosita’ “.
Fra le domande sulla Omicron che non hanno ancora una
risposta precisa, ci si chiede quali conseguenze potrebbe avere
sull’indice di contagio Rt il fatto che la Omicron diventi
dominante: “il fatto che si propaghi rapidamente, puo’ essere
dovuto sia ad un numero di replicazione piu’ alto, vale a dire
una maggiore contagiosita’ , che ad un valore piu’ basso ma
accompagnato da una capacita’ maggiore di evadere il vaccino”,
dice Battiston.
Un’altra grande domanda riguarda la malattia che la Omicron
e’ in grado di provocare: potrebbe essere lieve come un
raffreddore, ma ancora i dati sono pochi.
E’ ancora presto anche per avere dati certi sulla capacita’
della Omicron di sfuggire ai vaccini: i test in corso non sono
ancora stati completati e uno dei primi dati pubblicati arriva
dalla Germania, dove una ricerca dell’Universita’ di Francoforte
indica che i vaccini anti Covid-19 mostrano di avere una ridotta
azione neutralizzante nei confronti della variante Omicron e
cosi’ gli anticorpi monoclonali. Si tratta comunque di dati molto
preliminari e ancora in attesa di revisione da parte della
comunita’ scientifica.
Contrariamente a quanto accade con la variante Delta
attualmente in circolazione, “l’efficacia nella neutralizzazione
dei sieri risultato della vaccinazione e’ risultata severamente
ridotta” nel caso della Omicron, scrivono i ricercatori guidati
da Alexander Wilhelm e Marek Widera. L’ipotesi, concludono e’ che
“contro la Omicron “potrebbero essere necessari vaccini e
anticorpi monoclonali specifici”.