Non e’ accaduto neppure nei periodi piu’ bui della pandemia. Oggi, per la prima volta dall’inizio
dell’emergenza Covid, quasi due anni fa, sono stati registrati
in Italia oltre 200mila casi in 24 ore. Una escalation dei
contagi che sta mettendo a rischio la tenuta del sistema
ospedaliero, con i reparti ordinari e terapie intensive che
hanno ormai sforato la soglia di allerta dei posti letto
occupati da malati Covid. E la situazione in Regioni come la
Campania sta rapidamente evolvendo in peggio, tanto che si
paventa il rischio di dover ricorrere al ‘codice nero’, la
procedura per la quale i medici sono costretti a scegliere chi
curare per mancanza di posti nelle Rianimazioni.
Secondo il bollettino del ministero della Salute, sono
precisamente 219.441 i positivi individuati con i test
antigenici e molecolari nelle ultime 24 ore, anche se va
precisato che oltre 33mila casi sono legati ad un ricalcolo
della Regione Emilia-Romagna. Le vittime sono invece 198, in
calo rispetto a ieri, quando erano state 231. Con 1.138.310
tamponi molecolari e antigenici effettuati, il tasso di
positivita’ e’ al 19,28%, in aumento rispetto al 17,3% di ieri. E
sono 1.467 i pazienti in terapia intensiva, 39 in piu’ in 24 ore,
mentre i ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 13.827
(+463).
Un trend di crescita confermato anche dai dati su base
settimanale fotografati dal monitoraggio della Fondazione Gimbe
che, nell’ultima settimana, registra un’esplosione di nuovi casi
di Covid che volano oltre quota 810 mila, con un incremento del
153% rispetto a quella precedente. E nella settimana 29
dicembre-4 gennaio, rispetto alla precedente, si registra anche
un +8,9% dei decessi, passati da 1.012 a 1.102. Sempre Gimbe
avverte che la sanita’ territoriale sta andando “in tilt” –
giudicando le ultime misure del governo “inefficaci e tardive” –
e continua a salire in 7 giorni la pressione sugli ospedali, con
un +28% di ricoveri con sintomi (da 10.089 a 12.912) e +21,6% in
terapia intensiva (da 1.145 a 1.392).
La situazione degli ospedali appare critica anche dai dati
pubblicati dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari
regionali (Agenas), che evidenzia come a livello nazionale il
tasso di occupazione di posti letto per pazienti Covid nei
reparti sale al 21% e, in 24 ore, cresce in 13 regioni, con la
Calabria che tocca il 33% e la Liguria il 32%, mentre la Valle
d’Aosta risulta in calo ma e’ sempre a quota 45%. L’occupazione
delle intensive sale invece in 24 ore in 10 regioni, con il
Veneto che arriva al 20%, Piemonte e Lazio al 19%. L’allerta
dunque cresce, e il sottosegretario alla Salute Andrea Costa
stigmatizza come “dobbiamo assolutamente contenere al massimo la
pressione sui nostri ospedali ed e’ chiaro che i 5 milioni di
cittadini ancora non vaccinati sono quelli che rischiano di piu’
il ricovero”.
Un’istantanea della gravita’ della situazione arriva appunto
dalla Campania. La condizione e’ “critica, abbiamo bisogno di
aiuto ora. Roma decida per una misura drastica – e’ l’allarme del
presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, Bruno Zuccarelli -.
Non metteteci in condizione di dover applicare il codice nero”.
E sempre a Napoli, all’ospedale Cotugno, c’e’ stato oggi un
‘assalto’ al pronto soccorso con auto e ambulanze in fila per
ore. In questo contesto, nelle mappe aggiornate del Centro
europeo per il Controllo e la Prevenzione delle malattie (Ecdc)
l’Italia appare tutta in rosso scuro tranne la Sardegna, e non
rassicurano neanche le previsioni del matematico del Cnr
Giovanni Sebastiani: “Se continuasse questo trend, entro 40
giorni supereremmo a livello nazionale il 30% di occupazione
nelle terapie intensive ed entro un mese il 40% nei reparti
ordinari, mentre per l’incidenza nazionale siamo gia’ a 1.640
casi su 100mila abitanti: questo significa che i tre parametri
per l’ingresso in zona rossa sarebbero superati a livello
nazionale in 30-40 giorni, ma ovviamente – afferma – ci
potrebbero essere differenze tra le singole Regioni”. Intanto,
conclude Sebastiani, gia’ domani altre 4 Regioni potrebbero
passare in fascia gialla (Abruzzo, Emilia-Romagna, Valle d’Aosta
e Toscana) e la Liguria in arancione.