Una Chiesa gremita per il Poeta della Leggenda del Piave
Organizzato dall’Associazione ex Allievi della Scuola militare Nunziatella e dedicato agli ex Allievi della gloriosa Scuola napoletana che in tanti presero parte alla guerra del 1915/1918 perdendovi talora la vita con onore ed ardimento, nella Chiesa della Nunziatella, sul monte Echia che domina la città partenopea, espressione tra le più significative del Barocco napoletano e dello stile Rococò nel patrimonio artistico nazionale, è stato realizzato lo spettacolare concerto-evento ”Vi racconto e canto E.A.Mario”. La kermesse introdotta dal narratore Gennaro Muscariello, interpretata dalla “Toni Cosenza Ensemble” capitanata dallo stesso maestro Toni Cosenza, e composta da Lucilla Galeazzi, Sonia Maurer, Gianni Lamagna e Michele Boné ha inteso offrire un percorso storico-culturale incentrato sulla figura di un illustre italiano: il poeta, scrittore e musicologo napoletano E.A.Mario, personaggio chiave che ha molto contribuito, con le sue opere, alla svolta morale della Nazione dopo il crollo di Caporetto e, conseguentemente, alla resistenza dell’Esercito sul Piave. Sono state evidenziate cronache dal fronte, testimonianze di atti eroici come la Battaglia del Monte Cengio, l’Impresa di Premuda, il Viaggio del Milite Ignoto…con particolare dedica all’opera di E.A.Mario, autore della ”Leggenda del Piave”, con canzoni celebri come “Santa Lucia Luntana”, “Funtana all’ombra”, ‘O surdat ‘nnammurato e “Dduje paravise”… ed episodi sulla vita del Poeta e sul suo rapporto con la Nunziatella, Salvatore Di Giacomo e Benedetto Croce. In prima fila, nella gremita Chiesa della Santissima Annunziata, sono stati partecipi i promotori del progetto: il Comandante della Scuola, Colonnello Amedeo Cristofaro, il Presidente dell’Associazione ex Allievi, avv. Giuseppe Izzo, il presidente dell’Associazione Guido Dorso, Nicola Squitieri, il Segretario generale dello stesso sodalizio Francesco Saverio Coppola, il consigliere regionale Luciano Schifone, unitamente al Prefetto di Napoli Dottoressa Carmela Pagano e la Signora Italia Gaeta Nicolardi, figlia di E.A. Mario accompagnata dalla nipote del Poeta, rendendo omaggio a tutti i caduti della Grande Guerra, e con loro i Ragazzi del “99”, ricordati dal Presidente Sergio Mattarella nel suo recente discorso. Il percorso storico-culturale di “Vi racconto e canto E. A. Mario”, promosso dall’Associazione “Guido Dorso”, presieduta da Nicola Squitieri, ha avuto il suo esordio, a Napoli, nella Basilica di S. Giovanni Maggiore, sostenuto da Luigi Vinci, presidente della Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri, è proseguito, a Roma, presso il Conservatorio di Santa Cecilia, con il contributo di AssoArma, presieduta dal Gen. Mario Buscemi, per poi giungere nuovamente a Napoli in uno dei luoghi più rappresentativi ed inerenti al tema, con un testo nuovo appositamente scritto per gli ex allievi della Nunziatella. L’evento è patrocinato dalla Presidenza della Repubblica – con speciale Medaglia di Alta Adesione conferita all’Associazione Granatieri di Sardegna presieduta dal gen. Antonello Falconi, condivisa con Toni Cosenza, per l’organizzazione del concerto eseguito a Roma, nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Commovente e significativa di grandi valori, la lettura che è stata data, di una lettera del 12 maggio 1916, dell’allora 20enne Nicola Squitieri, Tenente dei Granatieri di Sardegna eroe nella battaglia del Monte Cengio: “Festeggia, carissimo papà, il giorno del tuo onomastico con maggiore solennità degli altri anni, sono lontano da voi, ma vicino con lo spirito, resto qua su a compiere il mio dovere di buon italiano e di buon cittadino. Desidero che come io sono fiero di appartenere al corpo dei Granatieri di Sardegna tu lo sia di me, stai pur contento d’aver dato un buon braccio alla Patria. Sono felicissimo perché faccio parte di un glorioso corpo dell’esercito e soprattutto perché faccio il mio dovere. Per ciò dico a te, carissimo papà, come esempio nella scuola che tu mi hai cresciuto”. Il Tenente Squitieri fu ferito e catturato proprio sul Monte Cengio ed imprigionato per due anni nei famigerati campi di Sigmundsherberg, Dunaszerdahely e Mauthausen. Dopo una durissima prigionia, ritornò nella sua Napoli tra i suoi familiari, amici e colleghi. Il mondo forense lo ebbe subito tra i suoi esponenti più apprezzati e preparati. Purtroppo la vita di Nicola Squitieri, fu segnata da un tragico destino, a 32 anni morì di setticemia per mancanza di Penicillina che all’epoca non era stata ancora scoperta. Tutto il mondo forense rimase attonito e si strinse nel sincero, sentito ed unanime ricordo, testimoniato in primis a firma di Enrico De Nicola, che ebbe a dire: “Nicola Squitieri rappresentava una delle più fulgide speranze del Foro napoletano, quando la morte lo ha strappato alla nostra amministrazione e all’ammirazione di colleghi ed al nostro affetto di amici. Noi salutavamo in lui uno dei sicuri estimatori della grande tradizione della storia forense di Napoli”. Come ha sottolineato Renzo Arbore ricevendo il Premio Dorso “alla carriere” consegnatogli in Senato da Gaetano Manfredi, rettore dell’Università “Federico II” di Napoli, “l’evento alla Nunziatella celebra finalmente a livello nazionale il Poeta E. A. Mario autore di canzoni che tutti amiamo e portiamo nel cuore”. Come i più grandi artisti E.A.Mario, non divenne mai ricco, nonostante fosse Poeta, editore, giornalista, melodista, autore di 2000 pezzi entrati nella storia della canzone, soprattutto con la Leggenda del Piave, ma nella vita come per tanti maestri di pittura, musicisti direttori d’orchestra e compositori di musiche di opere apprezzate nel mondo, il più delle volte i grandi riconoscimenti li detta la storia. Significativo l’encomio della Signora Italia Gaeta Nicolardi, figlia del Poeta della Leggenda del Piave ricordato a La Nunziatella: “Caro Maestro, caro amico, dopo aver ascoltato le Sue interpretazioni delle canzoni di mio padre E. A. Mario, sento il bisogno di esprimerLe tutto il mio apprezzamento e la mia gratitudine per aver loro conferito una indubbia sferzata di novità… Mi sento di dire che, con ogni probabilità, lo stesso papà avrebbe potuto gradirle”. Con la tradizionale eleganza, accoglienza ed ospitalità che sono l’emblema de la Nunziatella, a termine evento, tutti i presenti sono stati invitati al bar della scuola, nei meravigliosi saloni che dall’alto dominano il suggestivo ed indescrivibile, per bellezza, panorama di Napoli, godibile da una posizione unica che permette di lasciare un tangibile ed indelebile ricordo nelle menti di chi ha avuto la fortuna di vedere così la Napoli vera ed autentica portatrice nel mondo di tante virtù.
A cura di Giuseppe De Girolamo