Dopo il caos dei fine settimana scorsi, da questa mattina al Beverello e a Calata Porta di Massa c’è una nuova prova di forza con una utenza ribelle e riottosa. Decisa a farsi beffe — in larga parte e con buona pace di quelli che adottano comportamento corretti — del provvedimento regionale che regola l’uso dei mezzi di trasporto pubblico m regime anti Covid. Insomma a bordo di aliscafi e traghetti, e di tutti gli altri mezzi di trasporto pubblico, si sale con la mascherina. E possibilmente si mantiene anche la distanza con gli altri passeggeri. La novità più significativa di questo fine settimana riguarda la presenza, a bordo, di agenti in borghese della Guardia Costiera e della Capitaneria di Porto che avranno il compito di richiamare all’ordine — con autorevolezza — ii molti «dissidenti» che rifiutano di indossare la mascherina in navigazione. Si sono verificatì, nelle ore di punta dei weekend scorsi, accesi diverbi fra viaggiatori senza dispositivi di protezione e personale delle Compagnia di navigazione che in molti casi hanno rinunciato ad imporre il rispetto del provvedimento, temendo anche di finire come il capotreno della Circum finito pestato da un viaggiatore che fumava ed era senza dispositivo di protezione individuale. In realtà il provvedimento del governatore della Campania Vincenzo De Luca, firmato mercoledì scorso, rende anche «obbligatorio indossare la mascherina per chi è in attesa ai terminal». Dunque alle banchine di aliscafi e traghetti, oltre che ai binari ferroviari e alle fermate di autobus, non si può stare senza protezione. L’obbligo vale ovviamente «a bordo e durante tutto il tragitto». Per questo motivo il provvedimento firmato da De Luca da la possibilità agli armatori, e a chi gestisce i trasporti in genere, di «vietare l’ingresso a bordo dei passeggeri che non indossino la mascherina e adottare ogni misura idonea ad evitare assembramenti a bordo, fino al completo deflusso dei passeggeri all’arrivo». Le polemiche montate intorno al caso del molo Beverello hanno acceso i riflettori su uno scalo che era difficile gestire anche prima dell’emergenza Covid. Alle biglietterie le file sono sempre lunghe, gli addetti non sono sufficienti a garantire un deflusso agile dei viaggiatori in attesa e ancora in pochi ricorrono alla bigliettazione on line: unico sistema per evitare di affollare gli spazi pubblici. E anche qui, fra la fila che si allunga, la mascherina resta un optional. Proprio come accade nelle aree di attesa, dove la temperatura è caldissima — anche negli spazi all’ombra — e pochi tollerano il bavaglio che viene utilizzato come sottomento o come braccialetto