Al via la seconda edizione della ‘Settimana della cucina italiana nel mondo’, promossa dai ministeri degli Affari Esteri e delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Lo annuncia il Mipaaf, in una nota, nel precisare che il progetto “rientra nel piano del Governo per la promozione straordinaria del Made in Italy per potenziare la distribuzione e la presenza commerciale dei prodotti del vero agroalimentare italiano e nel piano strategico del turismo 2017-2022 per dare rilievo ai territori meno conosciuti”. Oltre mille le iniziative previste quest’anno presso le 296 sedi diplomatico-consiliari gli Istituti italiani di cultura; dagli Stati Uniti d’America alla Cina, dal Brasile al Giappone, passando per il Canada, gli Emirati Arabi Uniti e la Russia. In programma seminari e conferenze, incontri con gli chef, degustazioni, eventi di promozione commerciale, corsi di cucina, proiezioni di film e documentari legati al cibo, convegni, concerti, corsi di lingua e mostre fotografiche. “Far conoscere la nostra distintivita’à – afferma il Ministro Maurizio Martina – e’ un obiettivo cruciale dell’impegno di questa settimana. Abbiamo coinvolto chef, produttori, esperti per raccontare al meglio qualita’à, sostenibilita’à, sicurezza alimentare che stanno dietro ai nostri prodotti vogliamo essere sempre piu’ vicini alle imprese che guardano al mondo per dare loro nuove opportunita’à sui mercati. Per questo serve anche formare i consumatori, aiutarli a riconoscere il Made in Italy autentico. Gli ultimi dati sull’export agroalimentare, che in 9 mesi quest’anno ha raggiunto quota 29,8 miliardi di euro, dimostrano l’importanza di saper fare squadra all’estero. Un percorso avviato con Expo Milano 2015 e che si collega all’impegno politico ribadito al G7 dell’agricoltura di Bergamo. Andiamo avanti – conclude – con passione e coraggio per affrontare queste nuove sfide in mercati aperte con regole giuste”. Tra i focus della seconda edizione della “Settimana della cucina italiana nel mondo” il sostegno alle candidature dell’arte dei pizzaioli napoletani e del sito “Le colline del Prosecco a Valdobbiadene” a Patrimonio Unesco, oltre al sostegno alle produzioni tipiche delle regioni colpite dal terremoto.