Sarà inaugurato oggi, alle ore 16.30, in Napoli, via Mancinelli 19, il Nuovo Museo San Giuseppe dei Nudi. La struttura, con gli spazi riprogettati da Davide Vargas, occupa una porzione del settecentesco Palazzo del Complesso monumentale
che comprende l’Archivio storico e la Chiesa con il suo magnifico organo del ‘700, oltre al Giardino storico. Sei le sale
espositive in cui sarà possibile ammirare, lungo il filo conduttore della storia dell’Istituzione, che copre circa 3
secoli, dipinti, sculture e reliquiari che costituiscono solo una parte del patrimonio dell’Ente. Al taglio del nastro interverranno, con il sovrintendente Ugo de Flaviis, il Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca; Paolo
Giulierini, già direttore del Mann, che aveva ospitato una mostra fotografica di Luigi Spina sui ritratti dei Confratelli
del sodalizio; la curatrice dell’allestimento del Museo Almerinda Di Benedetto, Ordinario di storia dell’arte contemporanea dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. “Fatti, persone, opere, documenti, come tessere di un puzzle – spiega la curatrice del Museo Almerinda Di Benedetto – hanno aspettato circa tre secoli per essere ricomposti in un funzionale e fruibile quadro d’insieme. Con l’inaugurazione del Museo diamo inizio a quello che dobbiamo considerare solo un primo importante passo in direzione della conoscenza e della tutela dell’Ente, del
suo patrimonio materiale e immateriale, e delle testimonianze di una storia sociale tra le più significative della Napoli
sette-ottocentesca. Un’illuminante lettura del vissuto spirituale dell’Opera e di chi l’ha tenuta viva nel tempo, contribuendo a ricostruire l’identità di un pezzo del nostro territorio”. “Vediamo finalmente realizzato un percorso che racconti la storia della Real Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi e la sua grande Opera di misericordia, che continua attraverso i secoli – commenta il sovrintendente Ugo de Flaviis – si tratta solo di un primo, per quanto importante passo, verso il recupero di testimonianze custodite per secoli di quella storia, cultura e spiritualità che hanno fatto grande la nostra città”.