La 21/a edizione del festival itinerante de La Notte della Taranta, atteso dagli appassionati di pizzica che si preparano così al Concertone finale a Melpignano (Lecce), prenderà il via domenica 5 agosto a Corigliano d’Otranto (Lecce). Come da tradizione, si concluderà il 23 agosto a Martano (Lecce). Quest’anno la rassegna è dedicata al paesaggio e porterà in giro nei centri storici del Salento 360 musicisti coinvolti in 100 ore di ‘live show’ per 19
notti. L’avvio del festival sarà preceduto da una conferenza stampa di presentazione, alle 20 sulla terrazza del Castello de’ Monti, alla quale interverranno, tra gli altri, il presidente della Fondazione La Notte della Taranta, Massimo Manera, e l’assessore regionale all’industria turistica e culturale, Loredana Capone. A conclusione dell’incontro con i giornalisti, si darà avvio “alla festa di musica popolare – assicurano gli organizzatori – più grande e diffusa d’Europa”. Si parte con l’esibizione del Circolo Mandolinistico di San Vito dei Normanni, fondato nel
1934. Dal 2015 il Circolo è guidato dal giovane mandolinista Peppino Grassi che “guarda al futuro con cuore antico”. Alle 21 sarà la volta del corpo di ballo della Notte della Taranta,
diretto dal coreografo Massimiliano Volpini, che si esibirà
sulla terrazza del Castello. Dalle 21.30, per i tradizionali
concerti della ‘Ragnatela’, in piazza Vittoria si esibirà
l’Orchestra Sparagnina diretta da Ambrogio Sparagna, già maestro
concertatore de La Notte della Taranta, per un’ora di musica
tradizionale con un repertorio di canti in grico salentino
(antico dialetto greco e lingua di minoranza del territorio).
Alle 22.30, sempre in piazza Vittoria, sarà la volta de ‘I
Mandatari’, i cui componenti, tutti giovanissimi, si sono
impegnati in un lavoro di ricerca e recupero dei canti
tradizionali dei loro paesi di provenienza, in provincia di
Taranto, attraverso gli anziani depositari del patrimonio
musicale e culturale di Carosino, Fragagnano, Lizzano e San
Marzano. Il loro repertorio spazia dai contesti rituali
(tarantismo), a quelli ludici (pizzica-pizzica, tarantelle,
quadriglia, canti di lavoro, stornelli), fino ai canti
devozionali (canti di passione). La chiusura della prima tappa
del festival sarà affidata all’Antonio Amato Ensemble a cui
piace sintetizzare il proprio stile con la frase “il futuro del
passato”. A strumenti acustici e sonorità della tradizione si
intrecciano strumenti elettronici e sonorità moderne senza
perdere di vista le ritmiche ipnotiche e ancestrali che
rappresentano la colonna portante della pizzica.