“Chi ha letteralmente occupato il reparto di rianimazione del San Giovanni Bosco, distruggendo parte degli arredi e aggredendo il personale sanitario, nei fatti, ha messo a rischio la vita dei pazienti ricoverati e di quelli che avrebbero potuto aver bisogno di entrare in quel reparto dove si lotta tra la vita e la morte e bisogna punirli con la massima severità”.
A chiederlo il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione sanità, aggiungendo: “la Magistratura valuti se c’è la possibilità di accusare i responsabili con il reato di tentato omicidio oltre a quelli di interruzione di pubblico servizio e aggressione e soprattutto faccia di tutto per fargli pagare i danni, anche qualora risultassero nullatenenti”.
“E a nessuno venga in mente di giustificare coloro che hanno messo a soqquadro e danneggiato il reparto di rianimazione, ma anche il pronto soccorso, il piano della direzione e la guardiola delle guardie giurate visto che si sono spostati nei minuti di violenza che hanno scatenato” ha aggiunto Borrelli per il quale “non regge la ‘giustificazione’ che avevano appena perso un loro caro visto che con la violenza hanno messo a rischio altre vite”.
“A differenza di altri casi in cui la violenza era legata alla richiesta di interventi per un paziente in vita, in questo caso siamo di fronte a gente che ha scatenato la sua rabbia solo perché non gli permettevano di portare la salma a casa, contravvenendo a quanto disposto dalla legge che, a quanto pare, sono abituati a non rispettare” ha concluso Borrelli sottolineando che “a quanto trapela, i responsabili di tutto questo sono gli undici figli di un pregiudicato che ha trascorso una trentina d’anni in carcere e che aveva diverse malattie che ne hanno provocato la morte”.