Capodanno diverso dal solito lo si sapeva già, ma che la festa del passaggio all’ultimo dell’anno fosse stata così triste lo si è capito soltanto quando il rumore dei botti ha lasciato spazio al silenzio della notte. Niente musica di discoteca, niente spumante stappato in strada nella notte. Niente paillettes e smoking eleganti da esibire nei cenoni a) ristorante, il Capodanno che segna il passaggio tra il 2020 e il 2021 è dettato da pantofole e vecchi tutoni da indossare rigorosamente in casa. La tv a tenere compagnia e in alcuni casi c’è chi è andato a letto prima dello scoccare della mezzanotte, sconfitto dalle porzioni abbondanti e dalla noia di una festa vissuta in modo triste e mesto- Che nulla ha a che vedere con gli anni passati. Più di un italiano su cinque (22%) è andato a dormire prima della mezzanotte senza preoccuparsi dei tradizionali botti, mentre il 60% ha aspettato almeno il rintocco delle lancette e un 18% non ha rinunciato, invece, a restare aliato fino a tarda notte. E’ quanto emerge dall’Indagine Coldiretti/Ixè sul primo Capodanno festeggiato dagli italiani in zona rossa con il lockdown, ¡I coprifuoco e la chiusura di ristoranti e bar ma anche i limiti agli ospiti nelle case private e le piazze vuote. Limitazioni che – sottolinea la Coldiretti – hanno spinto molti italiani ad andare prima a letto. Con il riposo anticipato in molti – continua la Coldiretti – hanno rinunciato anche al tradizionale brindisi di mezzanotte con il risultato che quest’anno gli italiani hanno fatto saltare appena 63 milioni di tappi di spumante nelle feste di fine anno, il minimo del decennio per effetto di un taglio del 15% rispetto allo scorso anno. Tra i riti scaramantici si riscopre invece il tradizionale consume di lenticchie chiamate a portar fortuna sul 78% delle tavole di fine anno, spesso accompagnate dal cotechino o zampone presenti sul 66% dei le tavole. Ma anche la frutta Made in Italy è stata protagonistadel cenone – conclude Coldiretti -, con moìti italiani che hanno puntato sull’uva «ben augurante-, presente in sei tavole su dieci (61%)