“Non parlo tanto, non metto la mia vita privata in piazza sui social. Non mi interessa e quando e’
successo non mi e’ piaciuto farlo, tuttavia in questi giorni di
forte polemica ho capito che in alcuni momenti, invece, dovrei
farlo. L’ho capito quando mi hanno detto che il trucco e’
solamente appropriarsi di qualcosa che non mi appartiene. L’ho
capito quando mi hanno umiliato pensando che io sia un
pagliaccio che si mette in mostra”. Achille Lauro affida a un
post di Instagram il suo sfogo, dopo gli attacchi ricevuti dagli
hater prima per il suo intervento nello show tv di Pio e Amedeo,
Felicissima sera, dove ha interpretato in forma di parodia la
sua Rolls Royce diventata per lo show Fiat Punto, e poi per il
suo commento al post di “mancate scuse” dei due comici, tra
cuori e emoji.
“Nella mia interpretazione artistica la musica non e’ solo
musica – scrive nel lungo messaggio -. È spettacolo, e’ uno stato
d’animo, e’ un ideale, e’ liberta’ estrema, e’ il rifiuto nei
confronti di coloro che credevano che io non fossi libero, o non
fossi all’altezza, e’ conseguenza di anni di umiliazioni e
vergogna. L’ho capito – continua ancora – quando per un commento
riferito alla solidarieta’ sui lavoratori dello spettacolo mi
hanno dato dell’omofobo, dopo anni che mi danno del “frocio”
pensando di offendermi!”.
“Da anni – rivendica il cantante – investo denaro, tempo e
impegno per la tutela dei diritti umani, per i diritti delle
persone abbandonate nelle carceri, per aiutare i bambini negli
ospedali, per i ragazzi nelle comunita’ , per chi non ha una casa,
per coloro che sono rimasti senza lavoro, per chiunque abbia
bisogno di aiuto e per essere artefice e partecipe, nel mio
piccolo, di una rivoluzione per cui la condizione sociale,
culturale e umana delle classi deboli e discriminate possa
cambiare definitivamente. Per chi non mi conosce ci tengo a
ricordare che lo faccio da quando non avevo una lira, perche’
sono cresciuto tra gli emarginati e i reietti, perche’ so che
vuol dire sentirsi diverso, mai compreso, solo. Quando per il
mondo non sei nessuno. Mia madre mi ha educato insegnandomi che
aiutare gli altri e’ una priorita’ e per chi ne ha la possibilita’
e’ un dovere”.
Infine conclude con un ammonimento: “Attenzione perche’ la
realta’ non e’ solo quella che vedete su giornali e tv, e dietro
quelle storie, molto spesso, ci sono vite vere fatte di
sofferenza, valori e battaglie”.