“Progetti concreti in suo nome per aiutare i ragazzi del quartiere”
“La casa della cultura e dei giovani” di Pianura porta da oggi il nome di Francesco Pio Maimone. Nel quartiere in cui viveva, la memoria del pizzaiolo 18enne ucciso un anno e mezzo fa davanti ad uno chalet sul lungomare rimarrà viva anche grazie a quello che è un punto di riferimento per tutti i ragazzi della zona.
Alla cerimonia con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, l’assessora alle Politiche giovanili e al Lavoro Chiara Marciani e il prefetto Michele di Bari, erano presenti i genitori del giovane, l’onorevole Francesco Emilio Borrelli, la presidente del Consiglio comunale Enza Amato, i consiglieri comunali Fulvio Fucito, capogruppo di Manfredi Sindaco, e Luigi Musto, presidente della commissione Politiche giovanili e il presidente della nona Municipalità Andrea Saggiomo. Gli alunni dell’Istituto scolastico comprensivo “Rondinò” di Barra hanno eseguito un brano da loro composto in ricordo del giovane colpito mortalmente da un colpo di arma da fuoco durante una lite a cui era estraneo.
“La casa della cultura e dei giovani” è ospitata in un edificio di tre piani in via Grottole e fa parte della Rete dei Centri Giovanili Comunali. Con i suoi ampi spazi è a disposizione dei gruppi giovanili del territorio per le loro attività. L’intitolazione a Francesco Pio Maimone è stata voluta dall’Amministrazione comunale che ha fatto propria la proposta contenuta in un ordine del giorno presentato dalla presidente dalla presidente Amato e dal consigliere Fucito. L’iniziativa ha portato, nei mesi scorsi, anche all’intitolazione della sala teatro del centro giovanile “Asterix” di San Giovanni a Teduccio a Giovanbattista Cutolo.
La scelta dei luoghi da intitolare è caduta sui centri giovanili perché le tragedie di cui sono rimasti vittime innocenti Francesco Pio e Giogiò possano essere di monito. Napoli, che si riconosce quale “Città di pace e di giustizia”, vuole fare in modo che la moralità e la rettitudine dei due ragazzi assassinati lo scorso anno possa aiutare i loro coetanei a far propri i valori della non violenza, della legalità, del rispetto della persona umana e della convivenza civile.
“Francesco Pio – ha ricordato il sindaco Manfredi – era un ragazzo che desiderava avere un lavoro che lo gratificasse e un futuro di affermazione. Purtroppo, ha perso la vita per mano di un suo quasi coetaneo che ha fatto una scelta diversa: quella di continuare un percorso di violenza, di camorra e di sopraffazione che gli derivava dai valori negativi che gli sono stati trasmessi. Mai come in questo caso il bene e il male si sono confrontati. Per far sì che il bene vinca, il modo migliore è ricordare Francesco Pio e ricordarlo con i fatti: facendo azioni di formazione e aggregazione, facendo di questo luogo un punto di riferimento sempre aperto e sempre attivo. Dobbiamo fare in modo che la legalità diventi un esercizio quotidiano da parte dei cittadini: solo in questo modo onoreremo Francesco Pio e la sua famiglia che si è impegnata in questa battaglia”.
“I simboli sono importanti. Con la targa vogliamo fare in modo che Francesco Pio possa essere ricordato dai suoi coetanei che frequenteranno questo luogo. Ma insieme ai simboli – ha sottolineato l’assessora Marciani – sono importanti le azioni, per questo immaginiamo progetti e attività da svolgere qui richiamando quelle che erano le passioni di Francesco Pio. Per questo abbiamo pensato ad un corso di pizzaiolo, l’attività che questo ragazzo voleva intraprendere. Ci auguriamo che in questo modo si possa dare a qualche giovane del quartiere l’opportunità di trovare la propria strada e magari di non dover andar via, ma rimanere qui e valorizzare il territorio”.
“Il senso della nostra iniziativa – ha spiegato la presidente Amato – era anzitutto quello di affermare il principio della memoria, per non dimenticare due nostri giovani concittadini morti per mano di ragazzi loro coetanei. Nel caso specifico dell’intitolazione di questo luogo, non solo vogliamo coltivare la memoria, ma vogliamo far sì che nel nome di Francesco Pio possa rinascere ogni giorno il seme della cultura, della bellezza e della legalità. Era un nostro dovere nei confronti di questi due ragazzi e delle loro famiglie, e anche nei confronti dei loro amici: l’Amministrazione comunale vuole prenderli per mano e accompagnarli nella loro crescita”.