Siamo ormai agli ultimi giorni di maggio, e possiamo dire che il mese delle rose, si chiude con tantissime novità. Trentuno giorni ricchi di iniziative culturali, inaugurazioni di mostre importanti tra cui quella dedicata al grande Maestro Totò; Eventi dedicati alla gastronomia e al turismo, ma anche a chiusure di bilanci e presentazioni di nuove strategie di mercato, per tantissime aziende campane. Ma parlando appunto di turismo, non possiamo non citare, l’incontro con i soci dell’A.M.I.R.A. (Associazione Maîtres Italiani Ristoranti e Alberghi) sezione Napoli-Campania, che rappresenta una delle tante categorie di professionisti, che operano nei grandi alberghi e ristoranti, e che quotidianamente offrono accoglienza e professionalità, ai tantissimi clienti e turisti che sono una fonte primaria e necessaria per lo sviluppo economico nel settore dei servizi della ricettività. Sede di grande prestigio, che ha ospitato i soci dell’A.M.I.R.A. è stato il lussuoso albergo 4 stelle “Grand Hotel Oriente” via A. Diaz, 44 Napoli situato nel centro storico di Napoli. Attivo e dinamico albergo, gestito da personale specializzato, dietro dall’attento lavoro del Direttore Giuseppe Bussetti, veterano nel settore del turismo. La scelta dell’hotel non è caduta a caso, ma rappresenta un grande gemellaggio, tra due diverse categorie di lavoro: A.M.I.R.A. e A.D.A. (Associazione Direttori Albergo), di cui Bussetti è Presidente della sezione Campania. Questo ha rappresentato una grande partenza per l’associazione, infatti nell’intervista Giuseppe Bussetti, ha dichiarato: ”Abbiamo aperto piacevolmente le porte di casa nostra all’A.M.I.R.A. perché finalmente con l’insediamento del nuovo direttivo, e con il caro amico Dario Duro, abbiamo iniziato a trovare il canale giusto, per poter iniziare a collaborare insieme. E’ importante che le diverse categorie di associazioni, che lavorano in prima linea per l’accoglienza, si confrontino e uniscono le forze, per creare una sinergia, e questo è l’inizio del nuovo millennio, dove i nuovi associati, devono trovare lo stimolo di portare avanti, il lavoro che i predecessori, hanno creato. E’ importante che apprendano dalle vecchie generazioni, il valore e il rispetto del lavoro”. ”L’associazione è creata dal numero degli iscritti” – sottolinea, ancora, il Direttore Bussetti – “e il Presidente insieme al direttivo, deve essere portavoce dei desideri degli associati quindi, creare degli imput, al fine di rivalutare l’immagine di una professione, che da un po’ di tempo è stata offuscata ormai dagli Chef”. Proprio per questo motivo, l’A.D.A. ha dato la possibilità ai suoi associati, di partecipare a corsi gratuiti di “time management” con docenti esterni, e si auspica che anche l’A.M.I.R.A possa intraprendere questo percorso, abbinandola con incontri ludici, che sono sempre tanto richiesti”. Ovviamente, sono consigli di un Direttore che di gavetta ne ha fatta, facendo esperienza in tutte le categorie della ristorazione, ecco perché parla da esperto, perché conosce perfettamente le esigenze dello chef, del cameriere per finire poi al Direttore. Le sue parole/consigli sono stati sposati appieno, dai Maîtres e dallo stesso Fiduciario Giuseppe Fraia, Direttore di Villa Lucrezio a Napoli, che è la sede dell’A.M.I.R.A. il quale, ha voluto ricordare ai suoi associati, quanto lavoro ci sia dietro ad ogni incontro, e quanto sia importante essere presenti o, almeno comunicare la propria presenza o assenza agli incontri, perché è dalle basi che si costruiscono i palazzi. L’associazione dei Maîtres, è ancora in “work in progress” ma la strada l’ha spianata bene, tanto che il lavoro iniziato con i fiduciari tra cui: il Vice Fiduciario Dario Duro; Raffaele Cuccurullo segretario e Maître di Villa Lucrezio; Michele Orlando Maestro ai Vini Amira, e titolare dell’Arcadia Restaurant Park, di Quarto; Michele Autiero responsabile giovani; Nello Ciabatti addetto Stampa e moderatore degli incontri associativi; Flavio Amirante addetto alla formazione e docente di Istituto Alberghiero, che in collaborazione con Fraia, sono i due formatori della sede di Napoli, ed inoltre insieme agli esponenti delle altre regioni, stanno lavorando per la creazione di un testo di guida a livello nazionale, facendolo diventare un manuale didattico e di guida, per una linea di condotta universale. Nel corso del suo intervento Ciabatti ha invitato il giornalista e direttore e direttore di “Obiettivo” Luigi De Maria ad illustrare lob svolgimento della manifestazione “Bello e Certificato”, ideata insieme all’”Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno” con sede a Portici, che ha permesso quest’anno a 32 alunni emergenti per merito di 12 istituti alberghieri della Campania di poter partecipare ad una giornata di gare con l’elaborazione di un piatto dove le materie prime sono quelle della Campania Felix e dove la loro conoscenza da parte dei concorrenti viene espressa con loro elaborati presentati e descritti alla giuria. Insomma un riprendere il concorso che l’Amira sotto la direzione del precedente fiduciario Giuseppe Di Napoli, dimissionario dopo 42 anni di ininterrotta dirigenza napoletana e con incarichi nazionali nell’Amira, presente come past fiduciario anche all’evento dell’Oriente, aveva creato 15 anni addietro come “Concorso annuale Ipssar – Amira” e che ha organizzato e realizzato annualmente fino alla fine del suo mandato. Un evento apprezzato anche da altri fiduciari dell’Amira che lo hanno, negli ultimi anni realizzato nelle loro regioni di appartenenza. Diversi i temi esplicati, tra cui quello esposto dal sig. Gaetano Castellano, dedicato all’importanza della visibilità sul web e come bisogna curare questo aspetto, ormai crescente, che premia o condanna definitivamente strutture ricettive. Presenti sempre e ovunque i grandi dell’Amira: il Giornalista enogastronomico Giuseppe De Girolamo, Socio Onorario e giornalista dell’Amira che per anni ha parlato e trasmesso a lettori ed uditori le gesta dell’Amira nazionale e locale attraverso i suoi interventi in numerose manifestazioni, ed ancor più con i sui articoli apparsi su numerose testate giornalistiche. De Girolamo, anche in questa occasione, è intervenuto per dare apprezzamento al novo direttivo che vede, oltre Giuseppe Fraia fiduciario della sezione Napoli del sodalizio, l’ingresso di Dario Duro quale suo vice. Un notevole apprezzamento è stato espresso da De Girolamo, alla azione propulsiva che Duro insieme a Fraia ed a tutto il direttivo intende proporre ai soci Amira, per poter dare grande vitalità insieme al direttivo nazionale a questa Associazione nata nel 1955 a Milano preso il Ristorante Savini, dall’idea del direttore di sala di questa struttura Comm. Ferniani. Questa Associazione, senza scopi di lucro, a carattere esclusivamente professionale, che conta ben 50 sezioni nell’intero Stivale – ha detto De Girolamo – è quanto di più storico e valido possa esserci, per la qualificazione di un Maître, che con il suo distintivo farfallino d’oro o anche d’argento, entrando in una struttura ricettiva, ti dà una immediata accoglienza dal crisma della grande, qualificata e certificata ospitalità essendo, non a caso, l’unica associazione riconosciuta giuridicamente con D.P.C.M. del 7-07 1994 G.Uff. 1/10-94. Non poteva mancare una chiusura con degustazione, dei vini prodotti dalla ditta Cantine SCALA presentati dalla titolare Maria Gabriella Scala e dal fratello Giuseppe, che hanno descritto le caratteristiche dei vini autoctoni, della propria azienda, accompagnandoli alla degustazione di tarallini artigianali, della ditta Taralli Artigianali CRISTINO di Montecalvo Irpino (AV). I presenti hanno partecipato alle discussioni, con pareri simili o contrastanti, ma l’importante è che se ne parli, e che l’Amira vada avanti con gli incontri, che ormai dovranno iniziare ad essere formativi e certamente anche ricreativi, al fine di proporre di volta in volta le aziende campane artigianali con i loro prodotti di eccellenza. Tutto questo serve ad abbattere il muro dello scetticismo delle associazioni, e a creare integrazione tra le persone, al fine di creare un Team di lavoro tra le parti, dove tutti gli operatori, imparino a rispettare il proprio ruolo e quello degli altri, perché una struttura riesce a conquistare la sua visibilità e successo grazie all’unione simbiotica dei propri dipendenti.
A cura di Sabrina Abbrunzo