Quasi il 50% di persone a rischio poverta’ con una speranza di vita piu’ bassa e gli emigranti che aumentano. E’ la fotografia “scattata” in Campania dall’annuale dossier della Caritas regionale sulle poverta’ 2023, presentato
ieri  ad Aversa (Caserta) nell’Aula Magna del Dipartimento di Ingegneria della Universita’ della Campania “Luigi Vanvitelli”. Un “fiume di poverta’ ” che attraversa l’intera regione, delinandosi in poverta’ economica, educativa e sanitaria. Dati “inquietanti” divulgati dal sociologo Ciro Grassini, che ha curato il Dossier. “In Campania – spiega l’esperto – il 46% delle persone e’ a rischio poverta’ per reddito basso o lavoro povero; la Campnia e’ inoltre la prima regione in Italia per numero di analfabeti e persone con un basso titolo di studio: all’incirca una persona su due rischia la poverta’ . Hanno aiutato le misure governative, quali il Reddito di inclusione e di cittadinanza, i bonus, aiuti che rischiano, pero’ , di causare l’assistenzialismo”. Calo demografico, bassa natalita’ , scarsi investitori nel territorio, mancanza di lavoro, aumento dei prezzi dei beni di prima necessita’ , perdita di alcune misure governative: sono queste alcune della cause dell’impoverimento generalizzato, che ha tra gli effetti anche quello di far
crescere il numero di persone che se ne vanno. “Tra il 2001 e il
2021 – sottolinea Grassini – la quota di emigrati meridionali
con elevate competenze, in possesso di laurea o titolo di studio
superiore, si e’ piu’ che triplicata, passando da circa il 9% a
oltre il 34%. Nel 2021 su 100 emigrati dal Mezzogiorno, oltre 34
possedevano la laurea, 30 almeno un diploma di scuola secondaria
inferiore e 36 un diploma di scuola secondaria superiore”. Per
don Carmine Schiavone, delegato regionale della Caritas, “per
arginare questo fiume di poverta’ bisogna fare rete, secondo le
intenzioni di Papa Francesco, ossia mettersi insieme per
riflettere ed operare per il bene comune attraverso un
solidarieta’ condivisa tra Chiesa, volontariato, associazionismo
ed istituzioni”.