Fendi Haute couture FW 2023/24, che ha sfilato a Palais Brongniart, chiudendo la settimana di alta moda a Parigi, in presenza di un parterre doc: Naomi Watts, Suki Waterhouse, Zoe Saldana, Eliza Gonzalez, Lily James Insieme a loro, erano presenti anche le cantanti Cardi B, Shakira, la pop-star Camila Cabello, la modella britannica Adwoa Aboah, Zita d’Hauteville e Heart Evangelista. Ma la sfilata segna anche il debutto della prima collezione di alta gioielleria della maison, disegnata da Delfina Delettrez Fendi, direttore artistico della linea gioielli di Fendi, quarta generazione di donne della celebre famiglia. “In questa stagione, volevamo concentrarci sulla fluidita’ e sulla tecniche couture” afferma Kim Jones, direttore artistico di Fendi couture e womenswear. “Abbiamo lavorato partendo dell’alta gioielleria di Delfina, che ha ispirato la tavolozza dei colori degli abiti e i decori. Gli abiti stessi assumono l’idea di gioielli. I colori vengono dai toni della carne cosi’ come quello delle
pietre: diamanti neri, rubini, zaffiri. C’e’ un gioco di soft e
duro, carne e pietra”. In pedana capi leggeri, voluminosi,
fluidi e facili da indossare. Sfilano drappeggi, in cui lo
stilista britannico eccelle, forme scultoree ottenute attraverso
il taglio, spesso realizzati con una sola cucitura, seta come
seconda pelle, maglie monopezzo, pellicce sartoriali in neoprene
e a shearling piumati chevron. Precisione ed emozione sono
nell’alta gioielleria di Delfina Delettrez Fendi. Nella sua
collezione ci sono eccezionali diamanti bianchi e gialli,
zaffiri e spinelli Padparadscha verdi, arancioni e rosa. La
collezione di spinelli rosa caratteristica del set di “Undarum”
ha impiegato quarant’anni per riunirsi e non sara’ mai piu’
possibile replicarsi nuovamente in natura. Anche le tecniche del
ricamo uniscono il mondo della sartoria e quello della
gioielleria. Gli abiti sono disseminati di abbellimenti simili a
gioielli o ricoperti con una stratificazione d’intricate
paillettes e pietre tonali impilate. Per ottenere lo scintillio
rosa dell’uscita finale, ci sono volute 1200 ore di lavoro
manuale.