Si estende su una superficie di 170 ettari, da Baia a Pozzuoli. È aperto 365 giorni l’anno ed ogni
anno conta circa 15mila visitatori. E’ il parco archeologico sommerso di Baia dove di recente sono stati localizzati due altari in marmo di eta’ romana, databili alla prima meta’ del I secolo d.C., inseriti all’interno del grande Tempio dei Nabatei. In occasione della Giornata nazionale del Mare, al
Parco archeologico di Baia sono stati in visita il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano e quello delle Politiche del Mare, Nello Musumeci. Il patrimonio del Parco e’ costituito da mosaici, statue, ampi tratti di strada e murature ed e’ finito sott’acqua (ad una profondita’ tra i 2,5 metri e gli 8 metri) per
effetto del bradisismo. Un Parco che, ha promesso Sangiuliano,
sara’ valorizzato ancor di piu’ .
Il recente rinvenimento degli altari, simili a quello
custodito nel Castello di Baia, si inserisce all’interno di una
proficua attivita’ di ricerche messe in campo a partire dalla
fine del 2021, nell’ambito di una convenzione tra Soprintendenza
Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di
Napoli e l’Universita’ degli Studi della Campania ‘L.
Vanvitelli’, con il coinvolgimento della Scuola Superiore
Meridionale per il coordinamento delle attivita’ subacquee, e con
il supporto logistico dei Carabinieri Subacquei – Nucleo di
Napoli.
Puteoli era il piu’ importante porto commerciale della Roma
antica, Baia una delle piu’ rinomate localita’ di villeggiatura.
Come testimonia il patrimonio sommerso che oggi viene
sapientemente restaurato grazie all’opera di subacquei del
progetto Restaurare sott’acqua.
Il parco si visita in immersione, in canoa oppure a bordo di
tre imbarcazioni con il fondo trasparente. Per ammirarlo ogni
anno sono sempre piu’ numerosi gli stranieri che si imbarcano dal
porto di Baia, dove solo fino a qualche anno fa c’era anche un
‘cimitero delle navi’.
E proprio da Baia il ministro Musumeci annuncia che nei
prossimi giorni sara’ sottoscritto un protocollo sui beni
culturali del mare che vedra’ attivi ben 11 ministeri.
“Questo e’ uno dei siti archeologici marini piu’ importanti del
Mediterraneo, denso di storia e di significati. Rappresenta la
storia di Roma, quindi una geografia identitaria del nostro
popolo. Dobbiamo lavorare sia per portare alla luce nuovi
reperti, fare dei nuovi allestimenti, ma soprattutto affinche’
questo Parco sia noto in tutto il mondo, perche’ il suo valore e’
davvero denso di significato, molto articolato, molto
importante. Quindi ci vuole un’opera di valorizzazione”, ha
concluso Sangiuliano.