Vestiti di paiettes e tacchi alti e smoking, la parola d’ordine del gala conclusivo al teatro Mercadante della ventisettesima edizione di «Capri, Hollywood » è eleganza. Il mondo del cinema nazionale si ritrova a Napoli e si fa gli auguri per il 2023, sperando soprattutto di fermare la crisi delle sale. Sul palco, a presentare la serata insieme all’ideatore e organizzatore del festival Pascal Vicedomini, la bellissima top model Avighini Medhanie Mihereteab. «Mi sento circondato da cultura,
storia e bellezza, che spero tocchino anche voi», è l’incipit
del patron. Sul red carpet
all’ingresso del teatro passano i
premi Oscar Alessandro Bertolazzi
e Gianni Quaranta, Remo
Girone e la moglie Victoria Zinny,
Andrea Scarduzio (reduce
dal set di «Equalizer 3» con
Denzel Washington), Lina Sastri,
Massimiliano Gallo e la
produttrice Federica Luna Vincenti,
premiata per la «L’ombra
di Caravaggio» di Michele Placido,
il sindaco di Napoli Gaetano
Manfredi, i sottosegretari alla
Cultura Lucia Borgonzoni e
Vittorio Sgarbi, l’assessore al
Turismo della Regione Felice
Casucci (che ricorda gli investimenti
nel settore dell’audiovisivo
– 50 milioni – voluti da De Luca,
dopo la legge quadro del
2016), Gennaro Migliore.
Oltre al cinema spazio anche
alla musica, con i premi a Red
Canzian, passato dai Pooh al
musical «Casanova opera pop»:
a consegnargli il riconoscimento
è Lina Sastri con cui improvvisa
un duetto sulle note di
«Torna a Surriento», prima di
cimentarsi in una piccola esibizione
con la sua band. Un trofeo
anche per Eugenio Bennato,
che apre la serata con una
breve esibizione, dopo essere
stato premiato dal presidente
onorario del festival Tony Renis
e da Enrico Vanzina: da lui
una dedica a Placido e al suo
film. Si tratta di «Viva chi non
conta niente», un «brano che
parla di diseredati, come quelli
finiti nei dipinti di Michelangelo
».
La cerimonia di consegna dei
riconoscimenti continua con
Cosimo Gomez per «Il mio nome
è vendetta» e con Aldo Signoretti,
in corsa per la quarta
nomination all’Oscar per il
trucco di «Elvis» di Baz Luhrmann.
Subito dopo, a ricevere
la statuetta realizzata da Lello
Esposito c’è Franco Nero, che
ricorda: «Più di 27 anni fa, insommaquasi
una vita fa ormai,
ero in America insieme a Vicedomini,
lui al tempo era un
giornalista. Comin ciammo a
parlare di un festival a Capri, di
come avrebbe potuto organizzarlo
e cosa sarebbe servito per
portarlo avanti. Oggi, dopo tanto
tempo, siamo ancora qui a
sostenere il cinema italiano nel
mondo. La forza di Pascal è che
riesce a portare in Italia grandi
personalità e talenti da tutto il
mondo, specie dall’America».