“ Napoli è senza guida al timone, ma meno male che i napoletani la strada in questi ultimi anni l’hanno ritrovata: cultura, turismo, partecipazione, identità, orgoglio. “ afferma Luigi de Magistris “ Napoli ha lottato senza soldi e contro i palazzi del potere, con testa, anima e cuore. Poi è venuto Manfredi, l’uomo dei palazzi, accompagnato da borse piene di soldi di Draghi: il patto per Napoli, soldi, norme, un percorso senza ostacoli. Ma nulla si vede per la manifesta incapacità amministrativa e politica di una giunta che considera la politica non come missione ma come potere per il potere.” Prosegue l’ex sindaco di Napoli “Fonti qualificate di Palazzo San Giacomo raccontano di casse comunali piene di soldi, ma i vertici politici del comune sono stati bravi solo a triplicarsi stipendi senza migliorare i servizi. Si parla di milioni di euro stanziati per Natale e Capodanno, quando la povera gente si “puzza di fame”. Negli anni passati con pochi denari si organizzavano con professionalità eventi di livello nazionale ed internazionale. “ continua de Magistris “Una città insicura e fuori controllo, nonostante in giunta un ex Procuratore della Repubblica ed un ex Questore. Ma salotti buoni e poteri della città sono indulgenti, al massimo qualche piccola punzecchiatura. Durante la nostra amministrazione fummo indagati addirittura per le buche, poco dopo che ci eravamo insediati, nonostante ben si sapeva che eravamo senza soldi, ma tanto fango ci fu buttato addosso. Ora guai a disturbare il manovratore, il sistema non va controllato. Si lavora anzi per confondere controllori e controllati. “ incalza de Magistris “A Palazzo San Giacomo e in città metropolitana si narra che attraversano corridoi ed uffici squali ed avvoltoi della prima e seconda repubblica che per dieci anni avevamo tenuti lontani e che sono a pancia vuota da troppo tempo. Hanno fame. Ma il Sindaco non c’è, è attento solo alle relazioni di potere, non si rende conto che Napoli ha bisogno di “toccare” per strada il primo cittadino, poi non legge le mail, nemmeno quelle che riguardano la vita delle persone. Peggiore restaurazione non poteva esserci, un uomo, con il ruolo di commissario governativo, che ha avuto il compito di togliere l’anima e la passione ad una città che l’aveva appena riscoperta. Tutti zitti e buoni però, perché c’è assai denaro ed una torta grande che può saziare davvero tanti.” Conclude l’ex primo cittadino