“Noi oggi vogliamo sottolineare che c’è un’assenza di tutela per queste persone che si possono trovare a recepire messaggi sbagliati. Dove poi non c’è responsabilità di chi li diffonde. Infatti sono stati aperti tanti procedimenti per istigazione al suicidio, relativamente alla diffusione di materiale on-line ma sono stati tutti quanti archiviati perché purtroppo non ci sono le norme”. Queste le parole dell’Avvocato Maria Visone, Responsabile dell’Area legale sede Campania OVS.

Stefano Callipo, Presidente dell’Osservatorio Violenza e Suicidio, sottolinea invece “l’importanza della gestione della notizia suicidaria che deve essere redatta secondo criteri specifici. Quando infatti è data non correttamente può generare in alcuni soggetti, con determinate fragilità, una condotta suicidaria. Proprio per questo in America sono state date delle linee guida e noi come Osservatorio volevamo proporre un eventuale tavolo di lavoro per le future linee guida italiane.

Per Marianna Trojano, Psicologa e Psicoterapeuta Resp. Area psicologica sede Campania OVS, “il clima pandemico ha generato una condizione di forte stress sia nei bambini che negli adolescenti. Nei primi, disturbi del sonno e di ansia generale, nei secondi soprattutto stati depressivi che portano poi al ritiro sociale. La solitudine – conclude –  è il minimo comune denominatore che abbiamo riscontrato frequentemente in soggetti a rischio suicidario”.

Infine, nel suo intervento il medico legale Pasquale Bacco ha sottolineato che “nei tanti incontri fatti si è riscontrato che i giovani non sanno cosa sia la morte da suicidio. La morte, –  continua, – va vista e una persona deve sapere a che cosa va incontro. Il coraggio soprattutto nei giovani è un coraggio inconsapevole che li porta a fare dei gesti estremi quasi sempre senza essere pienamente convinti”.

A introdurre e moderare il convegno, tenutosi all’Ordine dei Giornalisti della Campania, il Vicepresidente, Domenico Falco.