La città, i nodi Servizi al palo. Serve una scossa In quell’anno, dopo un ricorso dei residenti. Rivolgo un appello a Manfredi e alla sua giunta: dopo anni di abbandono da parte di Palazzo San Giacomo, il sindaco rilanci della città. L’altro interlocutore, naturalmente, è la Regione che, anziché continuare a puntare sulla city, intende costruire ex novo una torre da 300 milioni a Gianturco come sede di rappresentanza: «Rivalutare le aree abbandonate è sempre una cosa lodevole – prosegue il responsabile della Gesecedi – ma il rilancio del Centro direzionale sia una priorità, le nostre torri vuote e poi pensiamo ad altro». Vallefuoco torna poi sulle ragioni deli’sos rivolto alla nuova giunta di Palazzo San Giacomo: «L’abbandono della city è sotto gli occhi di tutti – dice – Per fare un esempio, la Napoli Servizi negli ultimi tempi non interviene più con la sostituzione delle mattonelle, ma con grossi rappezzi di cemento messi al posto del granito originario. Quanto al verde, ormai non si vede proprio più.Prima che, nel 2015. la competenza passasse al Comune, Gesecedi aveva una squadra di manutentori che operavano quotidianamente sulle aiuole. Con Palazzo San Giacomo non avevamo una vera e propria convenzione, e dopo la causa promossa dai residenti 7 anni fa, il Comune ha preso in carico la manutenzione e la pulizia delle aree verdi nei vialoni centrali e anche in alcune strade trasversali, II lavoro di Asia, come quello di Napoli Servizi, lascia a desiderare. spetta invece la manutenzione delle isole, di proprietà privata». Al consorzio compete anche la vigilanza della city (area sottostante e parcheggi esclusi), attività per cui impiega 24 vigilanti distribuiti su 3 turni: 7 di mattina e pomeriggio, 4 di notte (cui vanno aggiunti il responsabile, 3 dipendenti amministrativi e 4 per le pulizie La crisi oggi è dovuta alla pandemia, che ha devastato l’economia della city. Mi auguro che, quando il Covid sarà del tutto alle spalle, gli affari riprendano a girare. Sosteniamo gli eventi: perla sera del 4 agosto, alle 21, intensificheremo la sorveglianza. Gli happening possono salvare la city. La movida porterebbe presenze e indotto, ma anche criticità che abbiamo sperimentato con l’apertura di alcuni locali in zona. Se si spostasse qui il by night, ci servirebbe l’aiuto delle forze dell’ordine, che pur- troppo sono in deficit di risorse”.