Aria, acqua, terra, fuoco sono le tappe del viaggio visivo dell’artista Federica Gioffredi intitolato Kosmo, curato dalla docente e storico dell’arte Bianca Stranieri. Si parte da Napoli, dove si ritorna, passando per Procida e Pozzuoli. L’inaugurazione giovedì 26 maggio alle 18 sulle gradinate delle Rampe Brancaccio di Napoli (Gradini Francesco D’Andrea) , dove continua il viaggio che l’artista ha intrapreso da alcuni anni, toccando e fotografando diverse mete geografiche ed emotive, con cadenze irregolari di stagioni, territori e natura.
«Il primo elemento protagonista della mostra Kosmo è Aria – spiega Gioffredi – volutamente allestita in città per poche ore perché fluttua, respira, agita, sospinge, accarezza, inebria, per poi dissolversi. La mia forma di ricerca costante è il movimento. Sono sempre stata colpita non da ciò che un luogo ha di evidente, ma dai dettagli che colgo e che mi restano impressi nella memoria: un colore, una forma, dei riflessi o i contrasti, una texture o magari delle ombre. È così che è arrivata l’ispirazione sul cosmo e i quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco».
Gioffredi, fotografa e reporter, esteta e creativa, visionaria e sognatrice, con gli scatti di Aria, attraversa il primo degli elementi, fissandone la leggerezza, il volume e i colori in un contesto di ambiente e territorio. Il risultato? Una serie di squarci nelle vigorose tinte del bianco-nero: foglie, rami, alberi, pietre, terreno, siepi, nuvole e profili montuosi, si amalgamano e intersecano a creare un accattivante equilibrio tra tensioni visive e armonie liquide.
Per la tappa successiva di Kosmo, l’artista è a Procida il primo luglio, dove l’elemento protagonista è l’Acqua. Si va poi a Pozzuoli con il Fuoco e si torna a Napoli, a casa dell’artista con la Terra.
Napoletana, classe ’72, Federica Gioffredi è figlia del campione del mondo di off-shore Antonio. Si trasferisce giovanissima a Milano, dove vive per un decennio, ma decisivi per il suo percorso artistico sono gli anni successivi trascorsi a Bali, dove la fotografia si concretizza, trasformandosi da una grande passione a una realtà di vita, la sua professione. «La naturale consapevolezza dello strumento fotografico – commenta l’artista – e la sua propensione a catturare immagini, è il terreno su cui alimento la mia cifra stilistica. Il mio obiettivo è trasformare uno scatto di vita quotidiana in una immagine d’arte: da ogni foto emerge, vivendo in parallelo, il mio mondo interiore e quello reale».