Sono stati circa 55mila i “fujienti” arrivati nel santuario della Madonna
dell’Arco per il 571esimo pellegrinaggio del lunedi’ in Albis
dedicato al miracolo della Vergine avvenuto a Sant’Anastasia
(Napoli) nel giorno di Pasquetta, quando il suo volto
raffigurato su un arco, colpito da una palla lanciata da un
giocatore mentre bestemmiava, comincio’ a sanguinare. Un
pellegrinaggio ripreso dopo due anni di chiusura con limitazioni
ben precise, a causa del covid, per evitare assembramenti anche
nei pressi della chiesa: divieto alle bancarelle dei mercanti
ambulanti, strada chiusa al traffico ed ai civili, e ingresso al
santuario riservato alle sole squadre di fujienti accreditate
nei giorni scorsi dai padri domenicani. Le porte del santuario
si sono aperte alle due, con l’ingresso del priore, padre
Gianpaolo Pagani, che ha offerto alla Vergine, accompagnato dal
sindaco Carmine Esposito, alcuni ex voto in rappresentanza di
tutti i fedeli che non hanno potuto fare il loro pellegrinaggio
annuale. La processione dei fujienti, disposti in file ordinate
fuori della chiesa, e’ stata regolare e disciplinata: ogni
squadra accreditata ha fatto il proprio ingresso nel santuario,
e molti sono stati i fedeli che hanno percorso in ginocchio la
navata principale per ringraziare la Madonna di una grazia
ricevuta, o per chiederne una. Oltre trenta i volontari della
protezione civile impegnati nell’accoglienza, e diversi i punti
di raccolta e pronto soccorso disposti nella piazza adiacente il
santuario. Carabinieri, polizia, vigili urbani e guardia di
finanza, sono stati invece impegnati nei controlli per le strade
e ai posti di blocco per evitare arrivi indiscriminati. Negli
anni antecedenti la pandemia, il lunedi’ in Albis, arrivavano a
Sant’Anastasia centinaia di migliaia di persone per rendere
omaggio alla Madonna dell’Arco.