Martinciglio (M5s): “Un Recovery fund europeo per l’energia” La Pietra (FdI): “Meno vincoli per gli imprenditori” Trano (Alternativa c’è): “Erogare solo ristori non basta, serve una pianificazione strategica” Benedetti (Manifesta): “Aiutare imprese nella transizione energetica”

Secondo Raffaele Trano (parlamentare di ‘Alternativa c’è’ nella Commissione Bilancio della Camera): “Anticipare crisi e insolvenza è sicuramente utile ma bisogna agire a monte. Occorre fornire tutti gli strumenti per sostenere l’impresa, per non farla morire. Anche il premier Mario Draghi ha parlato chiaramente del ‘whatevery takes’. Dobbiamo proseguire sulla strada delle proroghe e delle moratorie dei carichi tributari, agendo da un punto di vista pragmatico per salvare il nostro patrimonio di piccole e medie imprese che spesso si trovano a non poter fare fronte ai debiti con il fisco, all’aumento delle materie prime e al costo del lavoro. La riduzione dei fatturati limitano la liquidità. Al premier chiediamo l’impegno per una pianificazione strategica che guardi al futuro con maggiore serenità. Erogare solo ristori non serve. Così ci giochiamo la salute di tante imprese italiane e, soprattutto, dopo la crisi dei mutui sub prime, due anni di pandemia e ora una guerra alle porte dell’Europa, c’è un serio rischio per la tenuta sociale del Paese”.

Anche Silvia Benedetti (deputata di ‘Manifesta’ in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati) ha parlato delle difficoltà in cui si trovano a ‘navigare’ le aziende con l’emergenza sanitaria e il conflitto militare in Ucraina: “Le imprese in questo periodo stanno affrontando la crisi internazionale, gli effetti delle sanzioni commerciali e della crisi climatica. Va fatta una riflessione su che cosa si vuole produrre nell’ottica di un minor spreco di risorse. La produzione di plastica monouso, ad esempio, non è sostenibile perché usiamo materie prime ed energia per un prodotto che ha una vita brevissima. Una riflessione simile mi viene per il settore dell’automotive. E’ necessario pianificare un aiuto concreto alle pmi per la transizione energetica. Mi riferisco, per esempio al settore energivoro: cartiere, acciaierie e produzioni di nicchia come le vetrerie di Murano che, in alcuni casi, hanno dovuto sospendere le produzioni per il ‘caro bollette’ diventato insostenibile per l’equilibrio dei conti aziendali. In Europa bisogna liberare risorse finanziarie per agire proprio a sostegno di misure straordinarie e strutturali”.

 Il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Mario Chiappuella (commercialista e revisore legale dell’Odcec di Massa Carrara): “Al fine di prevenire le crisi d’impresa è stato pubblicato il nuovo codice della crisi con l’obiettivo di innovare rispetto alla precedente legge fallimentare. Prevenendo le crisi per salvare le aziende invece di continuare con il meccanismo liquidatorio. Adesso bisogna far sì che si riesca concretamente a procedere in modo che questa norma venga applicata in pieno. Non dimentichiamo che spesso nelle crisi azienda l’anello debole sono proprio i lavoratori in termini di perdita dei posti e difficoltà di ricollocazioni Lo Stato deve fare di più per scongiurare le crisi sociali oramai alle porte”.

Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni (consigliere d’amministrazione Cnpr): “E’ importante confrontarsi sulle novità introdotte dal nuovo codice della crisi d’impresa. Ritengo, però, fondamentale che la politica ragioni su alcune soluzioni efficaci per impedire alle aziende di dover attivare lo stato di crisi provocato dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria e dalla guerra in Ucraina, attraverso sostegni mirati. Questi sono modelli virtuosi interessanti. Cerchiamo di prevenire le crisi d’impresa ricorrendo a meno tecnicismi e modifiche continue dei quadri normativi, aumentando la propensione a tenere in piedi il nostro sistema imprenditoriale”.