Luigi de Magistris interviene stamani con una riflessione sugli effetti della guerra in Ucraina su inflazione e sull’aumento dei beni di consumo e benzina con licenziamenti e chiusure di imprese e rischio concreto di recessione.
“Già prima della guerra l’inflazione era schizzata al 6%, la benzina a 2 euro, le bollette di luce e gas + 100%, aumento dei beni di consumo. Dopo l’inizio della guerra l’inflazione è ancora più alta, la benzina a livelli mai raggiunti ed ancora in crescita, aumenti ulteriori di tutti i beni di prima necessità, imprese ancora più in crisi anche per effetto delle sanzioni, licenziamenti e chiusure di attività economiche, rischio concreto di recessione.” esordisce de Magistris che poi prosegue:
” Eppure il Governo dei “tutti dentro” trova i soldi per le armi, le esportiamo in guerra, la politica estera viene derisa per inconsistenza, Draghi escluso dal protagonismo diplomatico della Francia e della Germania.E dicevano che Draghi era il migliore, oggi il suo cupo pensiero è per armi, carbone e nucleare. Insomma un vero disastro, con l’aggravante di averci trascinato nel teatro di guerra. Il costo tanto non lo pagano loro, i signori del draghismo con la complicità di Fratelli d’Italia, ma il popolo.”
” I cittadini – conclude l’ex Sindaco di Napoli – pagano il fallimento della politica del governo, incapace di far partire il PNRR e protagonista del più pesante aumento del costo della vita e irresponsabile nel trascinarci in una guerra assurda facendoci pagare un prezzo spaventoso.
Fuori l’Italia dalla guerra, altro che governo di salute pubblica, questi ci portano nel baratro per incapacità, interessi e subalternità ai signori della guerra.”