Non si vedono spiragli di pace e non si arresta, dunque, la fuga dall’Ucraina, che assume giorno dopo giorno la dimensione di un esodo. Salgono a oltre 2,3 milioni le persone che hanno lasciato il Paese da quando e’ iniziata
l’invasione russa. E di queste, oltre un milione sono bambini,
denuncia Save the children. Gia’ , perche’ gli uomini dai 18 ai 60
anni restano in Patria a combattere: a cercare un futuro lontano
da casa sono per la stragrande maggioranza donne e bimbi.
I 5 Paesi confinanti sono naturalmente quelli piu’ esposti
alla migrazione forzata: in Polonia si contano ben 1,5 milioni
di ingressi e 320mila in Romania. Il flusso prosegue spesso poi
verso ovest: in Germania si contano oltre 80mila rifugiati. La
Francia ne attende fino a 100mila. Ed una quota e’ diretta anche
in Italia, dove in circa dieci giorni sono arrivati quasi 27mila
persone, 3mila nelle ultime 24 ore. Per ora il flusso e’ stato
assorbito senza particolari problemi. A breve poi un dpcm
formalizzera’ la possibilita’ di richiedere la protezione
temporanea – con concessione praticamente automatica – per la
permanenza sul territorio nazionale.
Dei 2,3 milioni che hanno gia’ lasciato l’Ucraina, il 5% circa
della popolazione complessiva (il Paese ha 44 milioni di
abitanti), l’Oim spiega che 112mila sono di “Paesi terzi”,
persone che vivevano li’ ed ora “hanno bisogno di supporto
umanitario vitale e protezione”. L’Unicef calcola che oltre un
milione di bambini se ne sono andati. “Un numero impressionante
e un’indicazione di quanto disperata sia diventata la situazione
dei bambini e delle loro famiglie,” ha dichiarato
Afshan Khan, direttore regionale Unicef per l’Europa e l’Asia
Centrale. Save the children lancia l’allarme sugli oltre 6,5
milioni di minorenni rimasti ancora nelle citta’ ucraine.
“Cercano riparo – afferma la ong – in rifugi sotterranei,
accompagnati costantemente dalla paura e rischiando ogni istante
la propria vita. Mentre i bombardamenti continuano a
intensificarsi, cibo, acqua pulita e medicine nel paese
scarseggiano e potrebbero essere presto inaccessibili per loro”.
Il Viminale mantiene un attento monitoraggio sul flusso in
entrata: finora 13.419 donne, 2.425 uomini, 10.894 minori. Il
decreto legge approvato la scorsa settimana ha determinato la
possibilita’ di attivare 8mila posti nel sistema di accoglienza
nazionale tra Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e Sai
(Sistema di accoglienza ed integrazione) . Ma al momento sono
stati occupati poche centinaia di posti di questa quota nuova,
segno che il grosso si e’ sistemato autonomamente presso
familiari e conoscenti. Ministero dell’Interno e Protezione
civile hanno anche messo on line una scheda informativa rivolta
ai profughi “per favorire la loro regolare permanenza sul
territorio nazionale”: dagli obblighi sanitari da rispettare
secondo la normativa anti-Covid 19, a chi rivolgersi per
usufruire di un alloggio.
Tante Regioni stanno organizzandosi per rispondere
all’emergenza. Il Lazio ha attivato hub per tamponi e vaccini e
la disponibilita’ di massima fino a un numero di 10mila posti per
l’accoglienza. Previsto anche il trasporto gratuito Cotral tutto
il territorio regionale con il tesserino temporaneo. In
Lombardia sono arrivati finora 2mila ucraini che sono assistiti
sotto i profilo socio-sanitario. In Veneto si contano 2.500
arrivi e “i flussi sono costantemente in aumento”, nota il
governatore Luca Zaia. In Trentino sono 600. Il Friuli Venezia
Giulia e’ la principale porta d’ingresso. “Sono per lo piu’ donne
e bambini, muniti di documenti biometrici che consentono la
compiuta identificazione della persona. Finora non si e’ palesato
alcun elemento di rischio”, fa sapere il questore di Trieste,
Irene Tittoni. A Napoli, informa il sindaco Gaetano Manfredi,
“abbiamo gia’ sistemato piu’ di 700 ucraini”.