Nella settima dal 21 al 27 febbraio sono stati circa 166.000 i casi stimati di sindrome simil influenzale, in leggera crescita rispetto ai 156.000 della
settimana precedente. Una cifra che porta il totale delle
persone colpite a 4.400.000 a partire dall’inizio di ottobre. Ma
“la maggior parte dei casi segnalati sono riconducibili ad altri
virus respiratori” diversi da quelli influenzali veri e propri,
“la cui circolazione si e’ mantenuta bassa e di tipo sporadico
per tutta la stagione”. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto
della rete di sorveglianza epidemiologica InfluNet dell’Istituto
Superiore di Sanita’ .
Gia’ da inizio febbraio l’Iss, aveva decretato la fine del
“periodo epidemico” e, anche nell’ultima settimana in esame, la
curva epidemica resta sotto la soglia epidemica, ma e’ tuttavia
in lieve ricrescita, registra infatti con 2,79 casi per mille
assistiti rispetto a 2,6 rispetto alla precedente. Inoltre,
durante l’ottava settimana del 2022, si osserva “ancora una
circolazione limitata dei virus influenzali sul territorio
nazionale, sebbene si registri un lieve incremento nella
proporzione di campioni risultati positivi (10%), rispetto alle
settimane precedenti”. Nel complesso, dall’inizio della stagione
2021/2022, sono stati identificati 138 virus influenzali di tipo
A e 5 di tipo B. Nell’ambito dei virus A, il sottotipo H3N2 e’
prevalente.
In tutte le fasce di eta’ l’incidenza delle sindromi
simil-influenzali e’ in calo tranne che nei bambini nelle fasce
di eta’ pediatrica, in cui si osserva un lieve aumento. In tutte
le Regioni l’incidenza e’ sotto la soglia basale, tranne in
Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna,
Umbria e Campania. Valle d’Aosta e Calabria, invece, non hanno
attivato la sorveglianza InfluNet.