L’affascinante storia della stilista partenopea

Il “made in Italy” nel mondo della moda è sempre più rappresentato dalla napoletanità. Infatti, quello della moda è un mercato in netta ripresa anche nel 2022 con i brand, che registrano risultati oltre le attese. Ne sa qualcosa anche “Ardemia” (www.ardemia.it) un brand di calzature e borse italiane ideato dalla trentenne artista partenopea Ardemia de’ Gennaro che, dopo anni di esperienza nel settore calzaturiero dell’alta moda italiana – e animata dalla sua passione per l’artigianalità – ha deciso di utilizzare il suo know-how per creare un prodotto di design che conservasse la qualità delle materie prime italiane. Non tra poco difficoltà: infatti, le materie prime nazionali stanno ormai scomparendo a causa delle grosse multinazionali che abbassano la qualità e riducono i costi di manodopera producendo all’estero.
«Il nostro è un prodotto artigianale – afferma Ardemia de’ Gennaro – realmente realizzato e cucito a mano in ogni dettaglio e rifinitura, onorando l’antico concetto di “Hand Made in Italy”». Oltre alle calzature e alle borse, “Ardemia” produce anche portacarte, portadocumenti, portacellulari, zaini ed accessori vari.
Il prodotto “Ardemia” nasce nel 2017 e la vendita avviene attraverso i mercati “on-the-road” del viaggio d’avventura realizzato dalla stilista per far conoscere all’estero il suo prodotto ed il lavoro artigianale. Successivamente la vendita si afferma tramite social con il marchio “con il cuore Ardemia” e nel tempo, per dare internazionalità al prodotto e facilitarne la pronuncia, il marchio diventa definitivamente “Ardemia”. «Le nostre calzature sono in continua evoluzione per garantire nel tempo qualità e comfort – prosegue la stilista – perché in fin dei conti un prodotto è davvero unico se ha un’anima». Come nasce il suo amore e la passione per questa attività? «Avevo 9 anni quando mi cimentavo con i gessetti – racconta – e dicevo “un giorno vorrei creare qualcosa con le mie mani”.
Ero la classica bambina che gli insegnati a scuola dicevano “potrebbe fare di più ma non si impegna”. Fuggivo dal mondo entrando nel mio: fatto di ritagli di indumenti vecchi, aghi, tele Ida e asciugamani che cucivo di nascosto ai professori sotto i banchi di scuola per regalarli a mia madre. Per firmarli nascondevo un cuore con una “A” nel loro interno. Con il tempo ho capito che non potevo fermare le mie mani perché non potevo “non creare”: così ho cercato di perfezionare la mia tecnica perché volevo creare un prodotto che fosse unico e che non avesse solo un valore affettivo ma qualitativo».
A 16 anni intraprende un viaggio a Manchester, poi Londra, Milano, Aversa fino ad arrivare a Ibiza: «Alla fine del mio viaggio era arrivato il momento che mi ingegnassi qualcosa. Costruire un’azienda per me era una cosa del tutto nuova, non avevo né le spalle coperte, né i consigli di chi ti dice “L’ho fatto anche io, attenta qua, attenta là”. Mi sono messa a studiare tutti i libri su start-up e imprenditoria e una volta acquisite le prime nozioni utili ed i primi termini tecnici, ho capito che dovevo costruire un’azienda “snella”. Per raccogliere i fondi per la produzione e la creazione sito creai un video con la mia storia e partecipai ad una campagna di kickstarter che ebbe davvero uno scarso successo. Non mi demotivai, misi in produzione le prime suole che avevo brevettato ed iniziai da Instagram. Insieme alle mie migliori amiche disegnammo i primi modelli, ecco perché si chiamano “Claire”, “Mia”, “Bea”, perché sono dedicati a loro e a tutte quelle donne che hanno contribuito a costruire il mio sogno. Quei modelli riscossero un successo strepitoso, ed ebbi talmente tanti ordini che mi ritrovai in uno scantinato del palazzo a lavorare dalle 6 del mattino a mezzanotte per tutti giorni dell’estate 2018, insieme alle mie amiche che mi davano una mano a cucire a mano i sacchetti per i sandali. Con i soldi guadagnati decisi di investire nella creazione di una linea di mocassini e ogni mio piccolo guadagno lo investivo per realizzare shooting e per dare sempre di più un tocco professionale alla mia attività. Nel 2020 decisi di registrare il marchio “Ardemia” che faceva fede all’e-commerce www.ardemia.it. Ho lottato tanto per crescere e non mollare mai e ad oggi ho trasmesso il mio know-how a dei laboratori artigianali che ci supportano nella produzione. Ad inizio del 2022 ho aperto una seconda società in Italia per investire e crescere anche sul territorio nazionale e da poco abbiamo firmato anche un contratto di distribuzione con Germania, Svizzera e Polonia, partecipando ad i primi stand fieristici al “Supreme Group” sia a Düsseldorf che a Monaco, in Germania. Il mercato è competitivo, con prodotti sempre meno autentici sia di qualità che di anima: io non mollerò perchè è questa la mia missione».