Dalle indagini che hanno portato all’individuazione di sei persone, tra le quali due carabinieri, ritenute coinvolte in una rapina avvenuta nel 2019 a Napoli,
emergono anche una serie di estorsioni ai danni di due anziani
perpetrate da un pregiudicato ritenuto complice dei militari,
per il quale il gip di Napoli Marco Giordano ha disposto, come
per i due appartenenti alle forze dell’ordine, l’arresto in
carcere.
L’indagato, titolare di un esercizio commerciale a Casoria, in
provincia di Napoli, millantando conoscenze con avvocati e
dipendenti dell’Inps, ma soprattutto facendo credere alle
vittime di avere potere di controllo sui carabinieri,
costringeva i due anziani a sborsare somme di denaro, in piu’
tranche, e in cambio di fantomatiche consulenze e
intermediazioni.
La Squadra Mobile della Questura di Napoli e’ riuscita a
documentare i vari episodi: 550 euro (a febbraio e a marzo 2020)
per accelerare le pratiche previdenziali di uno dei due anziani;
2mila euro prelevati dallo sportello Postamat (il 10 marzo
2020); 500 euro, per una immaginaria intermediazione con un
meccanico; l’intera pensione del mese di marzo 2020; un
finanziamento di circa 2120 euro per l’acquisto di due cellulari
(un Iphone 11 e un Huawei P30) e infine la ricevute riguardanti
una polizza e alcuni oggetti d’oro depositati in pegno.
Durante le indagini, l’uomo, ha anche cercato di convincere
gli investigatori, che ormai lo avevano scoperto, di essere
stato sequestrato e costretto a collaborare con i due
carabinieri alla pianificazione del colpo, avvenuta durante un
briefing in pizzeria. Affermazioni smentite dalle conversazioni,
intercettare, di due sue parenti: “…quella e’ la realta’ dei
fatti, se lo piange lui e quei due zozzi che hanno fatto la
cosa…”.