Un nuovo scenario potrebbe verificarsi entro l’estate, con l’ulteriore miglioramento atteso
della curva epidemica: l’eliminazione delle limitazioni oggi
previste per coloro che sono positivi al virus Sars-CoV-2 ma
asintomatici e che, attualmente, devono osservare un periodo di
isolamento. Si tratterebbe di un ulteriore passo verso il
ritorno alla normalita’ con la possibilita’ , per i tanti in questa
condizione, di non interrompere le attivita’ lavorative e
sociali. È questa la prospettiva indicata dal sottosegretario
alla Salute Andrea Costa. Un obiettivo da raggiungere anche per
il sottosegretario Pierpaolo Sileri, ma gli esperti si dividono
e vari evidenziano i rischi che tale decisione comporterebbe.
Lo stop alle limitazioni e’ fortemente sostenuto da Costa,
anche sulla base dei numeri che vedono attualmente oltre un
milione di italiani positivi asintomatici in isolamento a casa.
“L’obiettivo che ci poniamo di raggiungere entro l’Estate –
spiega all’ANSA – e’ di non limitare le attivita’ anche se si e’
positivi asintomatici. Dobbiamo arrivare a convivere col virus.
Il traguardo deve essere arrivare a far si’ che gli asintomatici
possano tornare a fare ogni attivita’ in una situazione di
presenza endemica del virus. Per fare cio’ e’ fondamentale
proseguire e completare la somministrazione della 3/a dose”.
Sulla stessa linea e’ Sileri, secondo il quale “dovremo arrivare
anche all’eventualita’ che una persona positiva asintomatica
possa condurre la sua vita normalmente usando la mascherina Ffp2
per qualche giorno ma senza dover uscire dal mercato del lavoro,
dalla socialita’ e da tutto cio’ da cui oggi e’ tagliata fuori a
causa di una semplice positivita’ senza sintomi”. Si tratta di
una valutazione, ha aggiunto, che “entro poche settimane, sulla
base dell’andamento dei dati e delle indicazioni che ci verranno
dagli enti internazionali come il Centro europeo per il
controllo delle malattie Ecdc, potra’ essere fatta. Ma in questa
fase di transizione verso l’endemia del virus – ha tuttavia
precisato – l’isolamento dei positivi rimane fondamentale”. Una
decisione, questa, gia’ presa dal Sudafrica, che non imporra’ piu’
l’isolamento alle persone asintomatiche, e verso la quale, ha
affermato Sileri, andranno alla fine tutti i Paesi occidentali.
Gli esperti pero’ si dividono e diverse sono le loro valutazioni.
Concorda con la linea dello stop alle limitazioni il virologo
Fabrizio Pregliasco: “Una volta raggiunti tassi di incidenza
ancora piu’ bassi, questa e’ una prospettiva che dovremo prendere
in considerazione perche’ e’ l’unica via per affrontare la
gestione di un virus che diventera’ endemico e con una
manifestazione stagionale, ma sara’ al contempo necessaria una
maggiore responsabilizzazione a livello individuale, a partire
dall’uso autoimposto delle mascherine, poiche’ il rischio di
trasmettere l’infezione non si potra’ azzerare”. Ad ogni modo,
osserva, “e’ quello che in un contesto di convivenza col virus
siamo chiamati a fare”. Di parere diverso l’infettivologo
Massimo Galli, che definisce tale prospettiva “prematura” ed
invita alla cautela, ricordando che gli asintomatici possono
comunque infettare e tra loro ci sono anche soggetti
‘superdiffusori’ del virus. Scettico pure l’infettivologo
Massimo Andreoni, che indica varie criticita’ , a partire dal
rischio di contagio che la libera circolazione degli
asintomatici porrebbe per i soggetti fragili e non vaccinabili,
ed il fatto che comunque cio’ porterebbe ad una maggiore
diffusione del virus col rischio di nuove varianti.