La sorpresa della vigilia e’ Matteo Berrettini: il tennista romano, unico italiano ad aver disputato la finale di Wimbledon, reduce da Melbourne, dove si e’
‘inchinato’ a Rafael Nadal alla semifinale degli Australian

Sanremo Festival host and artistic director, Amadeus, poses during a photocall on occasion of the 72nd Sanremo Italian Song Festival, in Sanremo, Italy, 31 January 2022. The music festival runs from 01 to 05 February. ANSA/ETTORE FERRARI

Open, sara’ all’Ariston gli ospiti della prima serata
del festival. E a tenere alta la bandiera dello sport, cara al
direttore artistico e conduttore Amadeus, anche uno spazio
dedicato alle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026:
durante il festival, probabilmente mercoledi’ , dal palco sara’
lanciato il concorso per la scelta dell’inno dei Giochi, con la
complicita’ – a quanto si apprende – di due voci d’eccezione,
Arisa a Malika Ayane. A decidere sara’ il pubblico, votando
online, come accadde l’anno scorso con il logo della
manifestazione.
Per il resto a Sanremo e’ tempo di ultime prove, un occhio ai
ritocchi in scaletta, l’altro al protocollo di sicurezza e allo
slalom tra i timori di contagio. E un po’ di scaramanzia non
guasta: “Non c’e’ un piano B: se mi prendo il Covid restate qua
con me finche’ non guarisco”, sorride Amadeus in sala stampa.
Evitati anche i rischi di sovrapposizione con il voto per il
Quirinale: “Ero abbastanza sicuro che entro il weekend il
Parlamento avrebbe deciso – dice il direttore artistico -. Sono
convinto che la rielezione di Mattarella sia stata la scelta
migliore”. “Un bel segnale mandato all’intero Paese”, gli fa eco
il direttore di Rai1, Stefano Coletta.
Il “festival della gioia” ripartira’ dal sodalizio con
Fiorello: Ama e Ciuri ancora insieme sul palco, con il primo a
fare da spalla al secondo, forse anche al ritmo di musica. “Ero
quasi convinto che non sarebbe venuto – confessa Amadeus – ma
come un martello pneumatico l’ho stressato dall’estate. Fino
alla settimana scorsa, quando gli ho spiegato che avevo fatto
preparare la sua sagoma con cui avrei camminato sul palco.
‘Cornutazzo, secondo te potevo lasciare il mio amico da solo?’,
mi ha detto, arrivando a sorpresa. E’ una persona generosa, lo
ringraziero’ per sempre”. Due, forse tre i momenti in cui lo
showman tornera’ sul palco per lasciare il segno – tra allegria,
spontaneita’ , imprevedibilita’ – su un festival che si confronta
ancora con l’emergenza sanitaria, ma puo’ contare sull’Ariston
pieno: e chissa’ che proprio il calore del pubblico in sala,
grande assente l’anno scorso, non convinca Fiore a regalare
incursioni anche nelle altre serate.
Non ci saranno gli ospiti internazionali (“Servono accordi
mesi prima, per conciliare la presenza con le loro tourne’ e e con
le notizie sulla pandemia: e’ difficile per non dire impossibile
averli in questa fase”), ma in compenso domani arriveranno i
Maneskin, ormai la band piu’ ricercata al mondo, e i Meduza.
Co-conduttrice Ornella Muti, “donna iconica del cinema con i
suoi 90 film e anni di carriera: volevo partire con una donna
che potesse raccontare qualcosa di se’ , ma che rappresentasse
anche il cinema italiano”, sottolinea Amadeus.
Mercoledi’ tocca a Checco Zalone: molto attesa – e top secret
– la performance dell’attore e regista pugliese, campione
dell’irriverenza, che sicuramente cantera’ e proporra’ un
monologo, prendendo spunto alla sua maniera dall’attualita’ e
anche dalle ansie da pandemia. Intanto a precederlo uno “scherzo
da prete” lanciato dalla parrocchia del suo paese Capurso, che
promuoveva un finto casting tra fedeli per l’Ariston.
Nel “festival di tutti”, promette il direttore di Rai1
Stefano Coletta, accanto all’evasione “ci sara’ spazio anche per
momenti di riflessione”. Ma non si parlera’ in senso stretto di
Covid: “Ho sempre detto cosa penso dei vaccini, ho fatto la
terza dose. Ma penso che la gente abbia bisogno di altro”, dice
Amadeus. Quanto ai cantanti, “la Rai segue le leggi nazionali:
sotto i 50 anni non c’e’ un obbligo di vaccino. La selezione
degli artisti sul palco non puo’ essere dirimente distinguendo
vaccinati e no vax: si tratta di dati sensibili, che la Rai non
puo’ chiedere”, precisa il direttore di rete.
A sorridere e’ Rai Pubblicita’ : i conti si fanno alla fine, ma
l’ad Gian Paolo Tagliavia puo’ gia’ annunciare “il superamento
della raccolta record” dell’anno scorso, 38 milioni. Dal modello
delle sponsorizzazioni si e’ passati a quello delle partnership,
con Plenitude – Eni Gas e Luce, Costa Crociere, Suzuki, Lavazza
e Ferrero in prima fila e la “sostenibilita’ ” come filo rosso.
Contro Eni si schierano pero’ Greenpeace e i Verdi, puntando il
dito contro il tentativo di “greenwashing”: “si usa il palco del
festival – e’ l’accusa – per nascondere le responsabilita’ nella
crisi climatica”.