Ma in queste condizioni si sommano ritardi a ritardi, e la situazione delle liste d’attesa è terrificante
“Se una operazione programmata alla colecisti, che di norma si supera con una operazione in laparoscopia e una notte di degenza, viene rimandata per un anno o oltre.Una condizione che può diventare invalidante. Quindi abbiamo oggi malattie benigne che si trasformano in patologie letali.”
Non solo per la mancanza di letti e spazi, ma anche per l’emergenza personale. E, invece, nelle ultime due settimane il San Leonardo continua a riempirsi ospitando il triplo dei pazienti che potrebbe accogliere. Alcuni finiscono su sedie di fortuna, in attesa di una migliore sistemazione e cure adeguate. Intanto 25 infermieri e medici sono stati contagiati dal Covid nonostante tré dosi di vaccino, bloccati a casa in attesa che il tampone risulti negativo. Chi resta in corsia cerca di assistere i pazienti in condizioni difficili. Pochi medici e infermieri in ogni turno devono rispondere alle urgenze, che arrivano contemporaneamente dall’ala Covid e da altri reparti. «C’è un alto rischio di contagio. Non riusciamo a garantire i livelli minimi di assistenza». L’ha scritto nero su bianco il primario del Pronto soccorso stabiese, Giuseppe Ai elio, che ha indirizzato una lettera ai vertici dell’Asl Na3 e al direttore sanitario dell’ospedale. Mauro Muto. Disperata la situazione descritta, Aiello chiede che si trovi al più presto una soluzione per uscire da un’emergenza il cui prezzo più alto è pagato dai pazienti.