Corre veloce la variante Omicron del virus SarsCoV2, tanto che nel giorno di Natale era gia’
responsabile del 45% degli oltre 54.000 casi individuati, come
ha calcolato il fisico Roberto Battiston, e spinge in avanti
l’epidemia di Covid-19. Lo fa pero’ a velocita’ diverse perche’
nelle regioni gia’ entrate nella zona gialla la Omicron viene
tenuta a freno e si nota un decremento, mentre nelle regioni
bianche i casi continuano a salire rapidamente.
A livello nazionale la nuova variante fa sentire il suo peso
e si va verso 100.000 contagi al giorno, ha rilevato il
sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri; questo numero
potrebbe essere toccato gia’ entro i primi dieci giorni di
gennaio, calcolando che il tempo di raddoppio dei casi e’
attualmente di 13 giorni, secondo i siti CovidTrends, gestito da
un gruppo di fisici ed epidemiologi, e CovidStat, dell’Istituto
Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
I dati del ministero della Salute registrano intanto la
consueta flessione nell’incremento dei casi dovuta alla minore
attivita’ dei test nei giorni festivi: nelle ultime 24 ore i
nuovi casi positivi sono stati 30.810 contro i 24.883 del giorno
di Natale. I test che hanno permesso di rilevarli sono stati
343.968, fra molecolari e antigenici rapidi, contro i 217.052
del giorno precedente. Di conseguenza il tasso di positivita’ e’
sceso in un giorno dall’11,5% all’8,9%; calcolando invece il
rapporto fra il totale dei casi e i soli test molecolari il
tasso di positivita’ e’ del 18,7%, secondo gli esperti del sito
CovidTrends. In aumento anche i decessi, passati da 81 a 142 in
24 ore.
Prosegue intanto l’incremento dei ricoveri con una crescita
di tipo lineare che attualmente vede i ricoverati nei reparti
ordinari aumentati di 503 unita’ , passando da 9.220 a 9.723. I
ricoverati nelle terapie intensive sono aumentati in un giorno
da 1.089 a 1.126, sono stati cioe’ 37 in piu’ nel saldo tra
entrate e uscite, e gli ingressi giornalieri sono stati 100.
I dati dell’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari
regionali (Agenas), relativi al 26 dicembre, indicano che in
Italia si e’ raggiunto il 12% dei posti occupati nelle terapie
intensive, e che e’ stata quindi superata la soglia critica del
10%; anche nei reparti ordinari si e’ registrato un aumento
dell’1%, che ha portato a raggiungere la soglia critica del 15%.
Sono nove, secondo l’Agenas, le regioni che hanno superato la
soglia critica in entrambi i casi: Calabria, Friuli Venezia
Giulia, Lazio (14% intensive e 15% area medica), Liguria,
Marche, province autonome di Bolzano e Trento, Piemonte e
Veneto.
Per quanto riguarda l’incremento giornaliero dei casi nelle
regioni, il ministero della Salute indica che e’ la Lombardia ad
avere registrato il maggior numero di positivi in un giorno, con
5.065, seguita da Piemonte (4.611), Emilia Romagna (3.482),
Lazio (2.933), Toscana (2.843), Veneto (2.816), Campania
(2.291), Sicilia (2.087).
Ovunque l’epidemia sta facendo registrare un aumento dei
casi e riuscire a distinguere il peso esercitato dalla variante
Omicron e’ possibile, come ha dimostrato Roberto Battiston,
dell’Universita’ di Trento e coordinatore dell’Osservatorio dei
dati epidemiologici in collaborazione con l’Agenas. L’analisi
statistica dei dati forniti dalla Protezione Civile permette
pero’ di ottenere rapidamente utili indicazioni sull’ andamento
dell’epidemia Omicron, sottraendo ai dati registrati l’andamento
atteso dei casi di Delta, regolarmente monitorato negli ultimi
due mesi. Da questo calcolo e’ emerso che i casi di Omicron nel
giorno di Natale sono stati pari al 45% di quelli totali e in
modo analogo i dati indicano che nelle regioni in giallo la
Omicron non si stia ancora sviluppando in modo evidente: “se ne
ricava – rileva – un’indicazione che il tipo di controlli in
atto nelle zone gialle, in parte dovuti a norme nazionali, in
parte all’ iniziativa dei governatori, stanno ritardando
l’esplosione dei casi di Omicron, che invece sta prendendo
rapidamente il sopravvento in quasi tutte le regioni bianche”.