La situazione in Italia è in lento ma stabile peggioramento. Ieri sono cresciuti ancora i ricoveri ordinari (62 in più, 3.509 in totale), mentre c’è un letto di terapia intensiva occupato in meno (422 in totale). Le persone attualmente con il virus sono 106.920, 4mila in più di ieri. Lombardia e Veneto hanno superato i mille casi. «Cominciano a essere numeri importanti» sottolinea . «Se parti basso ci metti tempo a risalire. Ma se hai tanti casi, ogni volta che raddoppi arrivi presto a numeri alti». Il rapporto settimanale della Fon dazione Gimbe conferma la risalita: dal 3 al 9 novembre i casi sono aumentati del 37,7% rispetto alla settimana prima (da 29.841 a 41.091). «È la terza settimana consecutiva di incremento» spiega il direttoredi Gimbe Nino Cartabellotta. Il Friuli VeneziaGiulia è il crocevia di diverse preoccupazioni. L’occupazionedelle terapie intensive ha superato il 10%; da lunedì scorso è all’ll%. «Serve la zona gialla» chiede Alberto Peratoner, che dirige il sindacato degli anestesisti-rianimatori in Regione. I nuovi casi settimanali a Trieste epicentro delle proteste contro il Green Pass – hanno raggiunto il livello monstre di 471 ogni lOOmila abitanti. La soglia di allerta in Italia è rissata a 50. La vicinanza con la Slovenia, uno dei malati più gravi d’Europa, con appena il 40,5% della popolazione vaccinata, non aiuta. «L’epidemia è come un fiume in piena che in questo momento scorre veloce e copioso. Non riusciamo a ridurne la porta ta, ma in Italia al momento ci salviamo perché abbiamo buoni argini». II 73,2% della popolazione ha avuto le due dosi. «Oltre ai vaccini, abbiamo Green Pass e obbligo di mascherine. Con queste misure, anche le scuole sono restate ai margini dell’epidemia.