La “Casa dei risvegli Luca De Nigris” di Bologna, struttura specializzata nella riabilitazione di persone in stato comatoso e vegetativo, e gli oltre 170 progetti abitativi innovativi per persone disabili finanziati dal ministero del lavoro e delle politiche sociali: questi gli esempi di ‘buone pratiche’ italiane inserite nel rapporto del Consiglio d’Europa sui progressi fatti dai 47 Stati membri in questi ultimi 10 anni nella promozione dei diritti e la partecipazione delle persone disabili. Il documento, pubblicato in occasione della conferenza sulla promozione dei diritti delle persone disabili in corso a Dublino, analizza come gli Stati hanno messo in atto le 15 linee d’azione definite dall’organizzazione paneuropea nel 2006 ma non indica lo stato dell’arte nei singoli Paesi. Le linee d’azione coprono tutti gli ambiti della vita quotidiana, dalle tutele legali e sociali alla partecipazione alla vita politica e culturale, dall’occupazione al trasporto,
dalle soluzioni abitative all’assistenza. Dai dati raccolti dal Consiglio d’Europa emerge che gli Stati hanno adottato il numero piu’ alto di buone pratiche nell’abito dei progetti abitativi, in quello dell’accesso all’informazione, e all’occupazione, in quello della promozione della partecipazione alla vita culturale. Mentre la riabilitazione e la tutela contro la violenza e l’abuso sono le aree in cui si registrano il numero piu’ basso di buone pratiche