I limiti di capienza in cinema e teatri, il nodo delle discoteche, la gestione delle quarantene
nelle scuole in caso di positivita’ di uno studente, il
rifinanziamento della quarantena dei lavoratori per continuare
ad equipararla alla malattia fino alla fine dell’anno. Il
governo lavora ad un nuovo provvedimento che potrebbe essere
operativo gia’ dal 15 ottobre, giorno in cui scattera’ l’obbligo
del green pass in tutti i luoghi di lavoro, o al massino entro
la fine del mese. Arriva intanto il via libera dal Comitato
tecnico scientifico alla terza dose per gli over 80 e gli ospiti
delle Rsa, in totale circa 4,5 milioni di italiani, e per il
personale sanitario piu’ a rischio.
Il parere favorevole all’estensione anche a queste categorie
della dose aggiuntiva, come gia’ aveva fatto la Commissione
tecnico scientifica dell’Aifa, e’ arrivato dagli esperti del
governo al termine della riunione di oggi. Dopo i circa 3
milioni di immunocompromessi – pazienti trapiantati, oncologici
e con patologie autoimmuni, per i quali la somministrazione e’
scattata il 20 settembre scorso – si partira’ dunque anche con
over 80, soggetti ricoverati nelle Rsa e operatori sanitari piu’
a rischio. Il Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo ha
gia’ fatto sapere che una volta definita la popolazione target
verranno “aggiornati i sistemi informatici e comunicata la data
dalla quale sara’ possibile avviare per tutto il territorio
nazionale la somministrazione delle dosi aggiuntive”. Il
Comitato ha invece rinviato la decisione se estendere o meno la
terza dose anche a tutto il resto del personale sanitario: una
scelta motivata, secondo quanto si apprende, dal fatto che non
ci sarebbe urgenza e che non si tratta di soggetti fragili.
Ora gli scienziati si vedranno nuovamente lunedi’ , anche se
hanno tempo fino al 30 settembre per esprimere un parere “sulle
misure di distanziamento, capienza e protezione nei luoghi nei
quali si svolgono attivita’ culturali, sportive, sociali e
ricreative” in vista “dell’adozione di successivi provvedimenti
normativi”, come e’ scritto nell’articolo 8 del decreto che ha
introdotto il green pass in tutti i luoghi di lavoro. Il governo
non ha ancora predisposto un testo completo, proprio in attesa
del parere tecnico, ma i ministeri sono gia’ al lavoro. Anche
perche’ , sottolinea una fonte di governo, l’accordo politico
raggiunto per stemperare le tensioni tra le forze di maggioranza
era proprio questo: prima si introduce l’obbligo del green pass,
per spingere piu’ possibile la campagna vaccinale, e subito dopo
si interviene sulle attivita’ per le quali sono ancora previste
restrizioni, sempre avendo come bussola di riferimento i dati
epidemiologici e scientifici. Draghi dovrebbe convocare i
ministri su questi aspetti il primo ottobre ma sul tavolo degli
esperti c’e’ gia’ la richiesta del ministro della Cultura Dario
Franceschini di superare gli attuali limiti e portare la
capienza al 100%, mantenendo l’obbligo del pass e di indossare
la mascherina. Anche le Regioni sono su questa linea, con il
presidente della Conferenza Massimiliano Fedriga che ha chiesto
di portare le capienze all’80% entro ottobre per poi arrivare,
“in un breve arco temporale”, al 100%.
L’orientamento del Cts sarebbe quello di alleggerire le
misure, seppur con gradualita’ e autorizzando capienze diverse a
seconda dei contesti. Possibile che arrivi un primo via libera
per la capienza dell’80% per cinema e teatri mentre per concerti
dal vivo o stadi, che richiamano migliaia di persone, la
percentuale potrebbe essere piu’ bassa. C’e’ poi il nodo
discoteche, con Lega e Forza Italia che premono per una
riapertura. Su questo le posizioni tra gli esperti sono diverse
ma in molti ribadiscono che si tratta dei luoghi in cui e’ piu’
alto il rischio del contagio.
Un altro tema che dovra’ essere affrontato e’ quello delle
quarantene nella scuola, anche se al momento al Cts non e’
arrivata alcuna richiesta. Oggi regna il caos: in caso di
positivita’ , c’e’ chi mette in quarantena tutta la classe
(Toscana), chi isola solo i contatti stretti, cioe’ i vicini di
banco (Emilia Romagna) e chi il solo positivo (Veneto). Nella
maggior parte dei casi ad essere messa in quarantena e’ tutta la
classe ma con un ulteriore differenziazione: 7 giorni per i
vaccinati e 10 per i non vaccinati, cosa che non piace affatto
al garante della privacy. Serve dunque uniformare la norma e una
delle ipotesi sul tavolo e’ la quarantena per i soli contatti
stretti del positivo.
Infine, c’e’ il tema del rifinanziamento per la quarantena dei
lavoratori che hanno avuto un contatto con un contagiato. Sara’
equiparata alla malattia anche per il 2021, ha confermato il
presidente dell’Inps Pasquale Tridico, e finanziata con circa
900 milioni.